Miele: scorte alimentari e benessere

Ti sei mai soffermato a pensare all’importanza di avere del miele nelle tue scorte alimentari?

Oggetto di numerosi studi scientifici, il miele, è un alimento dalle numerosissime proprietà benefiche per il nostro organismo.

In rete puoi trovare di tutto, ma in questo articolo voglio evidenziare l’opportunità di inserire il miele come uno degli elementi cardine delle tue scorte alimentari.

I motivi sono due, come potrai immaginare dal titolo: un aspetto nutrizionale ed un aspetto salutistico.

Facciamo un breve excursus storico, per comprendere meglio la bontà e l’importanza di questo prezioso alimento

 

Una storia antichissima

Le prime api sono comparse tra i 50 e 25 milioni di anni fa.

Le api sociali, quelle organizzate e funzionanti come un organismo collettivo, avrebbero una età compresa tra i 20 e i 10 milioni di anni.

Prime tracce di ominidi in grado di camminare abitualmente sulle gambe sono risalenti a circa 5,8 milioni di anni fa.

Miele scorte alimentariI primi indizi di uso del miele, da parte dell’uomo sono databili intorno ai 10.000 anni fa, grazie alla scoperta di alcune pitture rupestri in Spagna, nei pressi di Valencia.

Si vede una persona, dotata di una cesta per la raccolta dei favi, una nuvoletta di fumo per ammansire le api e le stesse che svolazzano attorno a questa figura.

La persona sembra arrampicata su di un albero o una parete di roccia.

 

Questa “tecnica” la possiamo vedere ancora oggi applicata dai “cacciatori di miele” nepalesi.

Miele scorte alimentari

Le più antiche testimonianze di “addomesticamento” delle api risalgono agli Egizi, intorno al 2400 a.C. tramite un immagine rinvenuta nel Tempio del Sole, vicino al Cairo.

Dagli egizi, inizialmente fu considerato una prerogativa di lusso.

Dal secondo millennio avanti Cristo trovò invece un uso più generalizzato e l’interesse per l’apicoltura crebbe nei secoli (Aristotele, nel trattato De Generatione Animalium, Virgilio nelle Georgiche, Plinio nella Naturalis Historia, Columella nel De re rustica).

Per comprendere il processo di formazione del miele bisognerà attendere la seconda metà del XVII secolo, grazie alle osservazioni del microscopista danese Swammerdam.

Infine, solo nell’Ottocento la chimica organica ha fornito una spiegazione del fenomeno.

Apprezzato in cucina nella preparazione di pesce e legumi, sciroppi e focacce e come conservante per per alcuni frutti (De arte coquinaria di Apicio, I sec.)

Usato per produrre il popolare idromele nel medioevo, o vini mielati quali il Falerno e il Massico, ha poi trovato ampio uso in cosmesi, medicina (antisettico, cicatrizzante e purgativo) e addirittura nell’artigianato (pietre preziose o tessuti color porpora, immersi nel miele, acquisivano una brillantezza particolare).

Da “nettare degli Dei” a fratello povero dello zucchero.

Da condimento a elemento della medicina galenica (al miele viene attribuita la qualità del caldo e del secco).

Da miele a “mieli” di differente derivazione botanica (Don Giacomo Angeleri, nel 1927, sulle pagine della rivista “L’Apicoltore Moderno”, scriveva: “Idealmente, il miele dovrebbe esser venduto tal quale la natura ce lo dà e lo trasforma, e venduto sotto il nome che gli viene dal fiore che lo produce”.)

Il miele ha accompagnato la storia dell’umanità, così come ci è stata tramandata.

E continuerà a farlo!

Vediamo ora i motivi per cui è bene includere il miele nelle scorte alimentari.

I nutrienti del miele

Siamo d’accordo che sono i componenti del miele a renderlo allo stesso tempo gustoso e salutare.

E’ come gustare un caramello carico di antiossidanti e sostanze nutritive, senza doversi preoccupare di subire gli stessi danni di quando si mangia lo zucchero raffinato tradizionale.

Non solo viene elogiato dagli appassionati di cibo vegetariano, ma sempre più scoperte stanno confermandone le virtù o trovandone altre.

Le api immagazzinano per loro il meglio dei fiori.

Nel nettare si concentrano gli zuccheri, gli amminoacidi e i minerali più importanti delle piante.

Una volta rigurgitato dalle api nell’alveare, il nettare subisce un processo che lo migliora. Il miele viene anche utilizzato dalle api stesse in tempi difficili come riserva di energia e nutrimento.

Un cucchiaio di miele (21 grammi circa) può contenere quanto segue:

  • Calorie 64
  • 17 grammi di zucchero, tra cui fruttosio, glucosio, maltosio e saccarosio
  • È praticamente privo di fibre, grassi o proteine
  • Vitamine e minerali in piccole quantità(*)
  • Antiossidanti

(*) sono presenti: calcio, manganese, rame, ferro, magnesio,silicio, potassio, sodio, fosforo, iodio potassio, vitamine del gruppo A, E, K, B1, B2,B3, B5, B6, C.

 

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Aspetti benefici del miele

Antiossidanti

Ricco di polifenoli, aiuta a rallentare il processo di invecchiamento cellulare.

Un consiglio: il miele scuro è meglio.

Ciò è dovuto al fatto che concentra una maggiore quantità di elementi antiossidanti.

Questi includono:

  • flavonoidi
  • fenoli
  • enzimi
  • acidi organici simili.

 

Gli scienziati ritengono che la miscela di questi elementi generi gli antiossidanti nel miele, che sono in grado di ridurre il rischio di infarti, ictus e persino alcuni tipi di cancro.

Diversi studi condotti su ratti e umani hanno dimostrato che il miele abbassa la pressione sanguigna.

Tuttavia, i suoi risultati in questo senso sono piuttosto modesti e altre fonti di antiossidanti non dovrebbero essere trascurate così come l’esercizio fisico regolare.

Proprietà benefiche per il cuore

I fenoli e altri composti antiossidanti nel miele hanno molti altri effetti sulla salute del cuore.

Ad esempio, alcuni studi hanno fornito le seguenti conclusioni promettenti al riguardo:

  • aiuta a dilatare le arterie del cuore, aumentando il flusso sanguigno
  • previene la formazione di coaguli di sangue
  • protegge il cuore dallo stress ossidativo.

 

Diversi studi hanno anche mostrato risultati significativi per ridurre i grassi presenti nel sangue e il colesterolo LDL o “cattivo”.

Analogamente si sono visti benéfici impatti sulla produzione di colesterolo HDL o “buono”, che svolge un ruolo importante nella prevenzione di arteriosclerosi, fattore di rischio per ictus e infarti.

Può abbassare i trigliceridi
I trigliceridi sono il nostro nemico interno: provengono dallo zucchero e dai grassi che mangiamo (e che molti amano mangiare), e possono portarci problemi che vanno dai rischi cardiaci a una possibile insorgenza di diabete di tipo 2.

Lo zucchero presente nel miele è una felice eccezione alla regola dei trigliceridi.

Alcuni studi hanno dimostrato che consumare miele al posto dello zucchero può abbassare i livelli di trigliceridi.

Studi ottimistici mettono questa differenza in un rischio inferiore fino all’11-19% per i trigliceridi in coloro che consumano miele come sostituto.

Aiuta a guarire ustioni e ferite
Gli egiziani scoprirono questo effetto empiricamente e noi dobbiamo loro molto per questo.

Una revisione di diversi studi sull’uso del miele in caso di ustioni e lesioni, ha rivelato che il miele può aiutare a recuperare i tessuti in questi casi:

  • guarire ustioni e lesioni cutanee parziali, che sono spesso lasciate da interventi chirurgici.
  • trattamenti per le ulcere del piede diabetico, anche in casi gravi che possono portare all’amputazione
  • recupero generale dell’infortunio
  • altre lesioni cutanee come emorroidi, herpes o psoriasi.

Miele scorte alimentari

La ricerca suggerisce che questi poteri derivano dalla miscela dei suoi componenti antibatterici e antinfiammatori, nonché dai suoi effetti nutrienti sulla pelle.

Ridurre la tosse nei bambini
La tosse è un problema respiratorio comune per i bambini.

A lungo termine, ciò può influire sulle ore di sonno e sulla salute generale.

Molti rimedi medici per la tosse affermano di contenere miele per promuovere se stessi per un motivo: il miele è efficace nel curare questa condizione.

Alcuni studi hanno determinato che il miele è molto efficace nel ridurre i sintomi della tosse, recuperando le abitudini del sonno meglio di qualsiasi medicinale commerciale.

A volte, mescolando anche del miele con della propoli.

Tuttavia, ne è sconsigliato il consumo nei bambini di età inferiore a 1 anno poichè può causare botulismo. (Elena ha trattato in maniera approfondita il botulino in un recente articolo nella Community.)

 

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Il mito dell’eternità..

E’ risaputo che il miele, se maturo, non abbisogna di alcun trattamento di conservazione e come conseguenza viene detto che il miele si mantiene inalterato nel tempo.

Quest’ultima considerazione non è del tutto esatta.

I batteri, che sono la principale fonte di degradazione degli alimenti, hanno bisogno di ambienti in cui la percentuale salina e di zuccheri sia più o meno uguale a quella dell’acqua, per potersi duplicare.

Un alimento molto salato o molto dolce quindi è un ambiente assolutamente inadatto alla proliferazione batterica; del resto sono due metodi di conservazione.

Il miele inoltre contiene degli enzimi prodotti dalle api con caratteristiche antibatteriche ed antibiotiche.

La sua composizione rende quindi il miele un alimento fondamentalmente “eterno”: ci sono diverse testimonianze di giare ritrovate in siti egizi e romani che, nonostante abbiano più di duemila anni, si sono conservati in maniera eccellente.

Perché però il miele ha una data di scadenza di due anni?

Bisogna fare una distinzione tra data di scadenza vera e propria e data di conservazione del prodotto.

Un miele con più di tre anni, se ovviamente ben conservato, non avrà alcun patogeno al suo interno.

Detto semplicemente: non vi farà male se ingerito.

Tuttavia le sostanze benefiche saranno completamente scomparse riducendolo ad un semplice dolcificante e probabilmente sarà peggiorato anche da un punto di vista organolettico.

Il miele subisce costantemente delle variazioni di tipo chimico al suo interno fin dal momento in cui viene deposto nelle cellette dell’alveare.

Questo fenomeno viene nel complesso chiamato “invecchiamento” perché i cambiamenti influiscono negativamente sulla qualità di questo alimento.

Si verifica una perdita di sostanze volatili che costituiscono l’aroma, un aumento degli zuccheri complessi a spese di quelli semplici, un aumento dell’acidità e dell’HMF, la inattivazione progressiva degli enzimi ed un inscurimento del prodotto.

Anche la struttura del miele varia nel tempo, stabilizzandosi in tempi più o meno lunghi e trasformandosi, per la maggior parte dei mieli, in forma cristallizzata.

Le sostanze nutritive del miele si degradano velocemente se sottoposto ad alte temperature, alla luce diretta, all’umidità.

E’ stato quindi stabilito che due anni sia un periodo di tempo entro il quale il miele mantiene inalterate le sue qualità.

In etichetta non troverete infatti una data di scadenza ma un “consumarsi preferibilmente entro”.

Sarebbe quindi inesatto sostenere che il miele scade dopo due anni ma semplicemente che può perdere alcune o tutte delle sue
caratteristiche.

Se l’invecchiamento risulta un processo ineluttabile, anche per il miele esistono alcune regole di conservazione da tener presenti per evitare che il peggioramento qualitativo sia consistente nel breve periodo.

Conservazione del miele

Ermeticità dei contenitori

A causa dell’alta concentrazione zuccherina il miele in ambiente umido assorbe molto velocemente acqua per cui è necessario che i contenitori siano assolutamente ermetici e comunque non rimangano aperti a lungo durante l’uso.

Sono quindi da evitare il riutilizzo di tappi a chiusura imperfetta e l’impiego di vasi troppo grandi.

Per avere un’idea della forte igroscopicità del miele ecco un esempio significativo

Equilibrio approssimativo tra l’umidità relativa dell’aria ed il contenuto d’acqua di un miele di trifoglio (L. Piana)

L’aumento del contenuto d’acqua nel miele, se notevole, può portare alla fermentazione.

Quest è l’unica grave alterazione che può subire ma comunque valori elevati d’acqua favoriscono ed accelerano le trasformazioni chimiche interne alla massa e quindi l’invecchiamento mentre rallentano la cristallizzazione peggiorandone la qualità.

Temperatura di conservazione

L’invecchiamento ed il riscaldamento provocano nel miele gli stessi danni qualitatìvi.

Per mantenere bene un miele bisogna tenerlo il più “fresco” possibile.

Non ci sono dati assoluti a cui riferirsi a causa delle tante variabili che possono interferire ma in linea di massima un miele tenuto a temperatura di 20° C d’inverno e 30° d’estate raggiunge i valori limite di HMF e di enzimi già nel giro di due anni.

Risulta quindi opportuno conservarlo più fresco possibile e senza sbalzi di temperatura.

La bassa temperatura al di sotto dei 5°C, come per altro anche l’alta sopra i 25°C, rallentano considerevolmente la cristallizzazione e questo, nel caso di mieli che non cristallizzano facilmente o non si vogliono far cristallizzare, può essere interessante.

Agli amanti del miele liquido si può suggerire di tenerlo in frigorifero; invecchierà meno rapidamente e rimarrà liquido più a lungo.

E’ ben risaputo che se la separazione dello zucchero dalla parte acquosa avviene lentamente, provoca l’aggregazione di grossi cristalli e quindi in bocca si avrà una sensazione fastidiosa di sabbiosita o addirittura di grumi duri come sassolini.

Conviene in questi casi invece favorire la cristallizzazione, mantenendo la temperatura possibilmente intorno ai 14°C per i mieli con contenuto di ca. 18% d’umidità (per mieli a basso valore o d’umidità è preferibile avere 16°C e viceversa per mieli molto umidi intorno ai 10°C).

Una volta ottenuta una buona cristallizzazione se necessario si può procedere alla liquefazione con gli opportuni metodi (blando bagnomaria e piccole quantità di miele).

 

Perchè inserire il miele nelle scorte alimentari?

In conclusione, dopo aver visto le proprietà del miele, averne apprezzato i benefici per la salute e aver visto che può essere conservato per un buon periodo, mi viene spontaneo ed ironico chiedere: perchè NON dovrei inserire il miele nelle scorte alimentari?

 

 

Spero che questo approfondimento ti sia stato utile per aiutarti ad organizzare le tue scorte di emergenza al meglio!

Non perdere tutti gli approfondimenti che trovi anche nell’area della Community.

 

a presto

Gianfilippo

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