Acqua e sprechi, un binomio sempre più attuale!
Può sembrare ovvio, ma iniziare ad instaurare delle buone abitudini sull’uso dell’acqua ed individuare dove possiamo fare economia o anche riutilizzarla per usi secondari o terziari è un punto estremamente importante.
E, soprattutto, è alla portata di tutti!!
Andiamo a vedere quali azioni compiere, in questo articolo scritto a 2 tastiere da Nicolò e Carlos.
Consumi e dispersione
Ci sono due punti da esaminare, sul tema acqua e sprechi, prima di iniziare: i consumi idrici e la dispersione idrica.
Tra i paesi cosiddetti industrializzati e nello specifico nell’area europea emerge un dato significativo: gli italiani sono la popolazione con il maggior consumo di acqua potabile in Europa. Si calcola una media di circa 120-150 metri cubi (mc) consumati in un anno da ogni famiglia.
Per avere un idea più concreta, 1 mc sono 1000 litri.
Siamo infatti primi in Europa e tra i primi nel mondo. Puoi vedere la statistica sul consumo giornaliero pro capite, nella foto presa dal sito statista.com
Secondo i dati ISTAT, invece, ogni italiano consuma circa 215 lt d’acqua al giorno, con forti variazioni dovute al territorio di provenienza.
Diciamo che i dati tra ISTAT e Statista.com non si discontano molto.
Una famiglia di 2 persone consuma dunque circa 430 lt d’acqua al giorno che corrispondono ad una media di circa 120 metri cubi all’anno.
Oltre la metà dei consumi di acqua potabile di una abitazione avvengono in bagno, tra scarico WC e igiene personale (59% circa secondo il grafico qui a fianco).
Anche in questo caso le percentuali potrebbero variare leggermente a seconda di quale sito/studio si prende come riferimento.
Un’altra informazione molto interessante in merito ai consumi, arriva da una recente indagine Ipsos (2023) commissionata da Finish.
Il sondaggio, svolto su un campione di 1000 intervistati, rileva che solo il 46% è davvero consapevole del triste primato nazionale sui consumi di acqua.
Inoltre il 68% è convinto che il consumo medio giornaliero per famiglia sia inferiore ai 100 litri, ma abbiamo visto che la realtà è tutt’altra.
Il secondo aspetto da prendere in considerazione sono le dispersioni idriche.
Purtroppo, le reti comunali di distribuzione sono un vero colabrodo.
Sempre da un indagine ISTAT, nel 2020 la percentuale di dispersione di acqua durante la distribuzione (cioè il momento tra l’immissione nella rete distributiva e il prelievo da parte dell’utente finale) era pari al 42,2% del totale immesso!!
Semplificando, su 100lt immessi in rete, 42 si perdono lungo strada (guasti della rete, impianti vecchi, tubature che perdono, etc).
E’ una cifra spaventosa, che dovrebbe far riflettere sulle vere priorità di intervento per un reale miglioramento ed efficientamento idrico.
Mentre sul fenomeno delle dispersioni idriche possiamo fare relativamente poco, il campo dove possiamo andare ad agire con immediatezza e maggior efficacia è quello dei consumi.
Lì, ciascuno di noi, nel suo piccolo può mettere in atto una serie di accortezze per migliorarsi.
Andiamo ora ad esplorare 3 azioni da mettere in atto per migliorare i nostri consumi.
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Determinare e Monitorare
Per iniziare il percorso di miglioramento, bisogna determinare quanta acqua consumiamo e in quale ambiente (cucina, bagno, etc).
Ad inizio settimana abbiamo lanciato un sondaggio sul nostro canale Telegram.
Se non sei ancora iscritto, ti invito a farlo da questo link.
Scopo del sondaggio era stimolare le persone a fare la fotografia dei propri consumi; il punto Zero.
Sapendo dove sono, posso ragionare sul dove andare.
I parametri di riferimento adottati sono quelli della media nazionale ISTAT sui consumi individuali di acqua.
Secondo l’istituto nazionale, come visto in precedenza, ogni italiano consuma circa 215 lt d’acqua al giorno.
Rapportato su base mensile, significano 6450lt al mese a persona. (215lt* 30gg = 6450lt = 6,45mc).
Con le dovute semplificazioni, chi consuma di meno di 6mc/mese di acqua vuol dire che sta facendo meglio della media nazionale (che comunque ricordo essere la più alta d’Europa!!!)
Alla data di pubblicazione dell’articolo, il sondaggio ci consegna queste informazioni:
0-3 mc 36%
3-6 mc 33%
6-10 mc 13%
oltre 10mc 18%
Oltre il 60% dei votanti ha delle abitudini di utilizzo dell’acqua più virtuose della media nazionale.
Ripeto, con le dovute semplificazioni del caso.
Per il consumo complessivo effettivo, è possibile leggere il contatore dell’acqua con regolarità (mensilmente) e/o le bollette.
Sulle bollette, infatti, oltre al consumo fatturato in quella specifica bolletta, c’è anche un consuntivo con il consumo annuale aggiornato all’ultima bolletta fatturata.
Esistono poi dei siti o calcolatori online dove poter fare una simulazione di consumi, rispondendo a delle domande.
Ad esempio, in questo link trovi un calcolatore che ti fornisce una indicazione di massima.
I risultati sono da prendere con le dovute cautele. Ho provato diversi comparatori e i risultati sono spesso fortemente discordanti tra loro, perchè dipende molto da quali parametri sono stati inseriti per fare i calcoli.
Il consiglio è quello di confrontare sempre il valore ottenuto dal/i calcolatore/i è con le bollette che si ricevono e il consuntivo dei mc consumati annualmente.
Questo è il dato più attendibile, quello che ci fornisce una visione più precisa di quanto abbiamo realmente consumato.
In teoria potresti fermarti qui. Sai quanto consumi in un anno, ora metti in pratica delle azioni per ottimizzare e risparmiare.
Se però vuoi essere più preciso e capire meglio DOVE sono gli sprechi maggiori e quali sono le strategie migliori, bisogna andare a determinare per quali scopi usiamo l’acqua (Doccia&Igiene, Scarico WC, cucina, altri usi) e in che quantità.
In merito, difficilmente gli appartamenti nostrani utilizzano dei sottocontatori. (In una mia precedente esperienza in Germania, ho invece notato che diversi appartamenti sia recenti che meno, erano dotati di un sottocontatore per ciascun punto acqua)
Dobbiamo quindi utilizzare dei metodi differenti per determinare/stimare per cosa usiamo l’acqua che consumiamo.
Degli studi dettagliati sui consumi domestici in Italia non esistono e non so quanto sia fattibile farli, dal momento che tali consumi dipendono da moltissimi fattori
Le stime che si trovano in rete per i consumi oscillano nelle seguenti fasce:
- bagno e l’igiene personale tra il 28 e il 42% (media 35%)
- lavatrice tra il 10 e il 26% del totale (media 18%)
- scarico WC tra il 16 e il 35% (media 25%)
I valori non si discontano tanto da quelli riportati nel grafico a torta ad inizio articolo.
Al link seguente puoi scaricarti un semplice foglio di calcolo dove inserire il consumo totale di acqua rilevato (annuale o per bolletta) ed ottenere in automatico i volumi consumati sulla base delle percentuali riportate dal grafico a torta menzionato.
Per conoscenza, ti riporto anche una tabella che indica la stima dei consumi per tipologia di utilizzo.
Quindi a spanne, guardando la tabella qui sopra, dovresti identificare l’utilizzo che ti serve e ogni volta che ad esempio fai una lavastrice, segnarti il consumo indicato in tabella.
Come già indicato prima, si tratta sempre di valori medi.
Prendi ad esempio lo scarico del WC: la tabella riporta un range tra 3 e 16 litri.
E’ una fascia estremamente ampia ed in rete si trovano valori nell’ordine di 8-10 litri. Tutto però è in funzione di cosa hai tu installato a casa tua. Vaschette più recenti sono meno capienti di quelle installate fino a 20 anni fai e dotate di doppio comando.
In alternativa ai valori medi e stime trovate in rete, puoi utilizzare metodi più “personalizzati” per sapere quanta acqua passa per la tua abitazione e dove.
- determinare il volume della vaschetta dello sciacquone e stimare il consumo giornaliero/settimanale in base a quanti volte si utilizza lo sciacquone;
- puoi o leggere il contatore generale prima e dopo un riempimento, oppure
- trovare in rete la capacità della vaschetta installata (ti serve la marca e il modello), oppure
- segna il livello di riempimento standard della vaschetta, al primo utilizzo chiudi l’acqua e, una volta vuota, riempi la vaschetta utilizzando un contenitore graduato dove capire quanti litri hai usato.
- quando si lava frutta o verdura, utilizza una bacinella per raccogliere l’acqua. La bacinella avrà un peso (tara) che avrai determinato preventivamente. Al termine del lavaggio ortaggi/frutta, pesa la bacinella. Al risultato sottrai la TARA e determina il peso netto dell’acqua. –> 1lt di acqua corrisponde ad 1 kg. Il calcolo dei litri utilizzati è facilmente ricavabile. Un ulteriore vantaggio: l’acqua raccolta può essere destinata ad ulteriori utilizzi (irrigazione, ad esempio);
- analogamente al punto precedente, adottare il medesimo procedimento per quando ci si lava i denti/si fa la barba/o si lava il viso. In questi casi, non riutilizzare l’acqua per irrigazione, piuttosto per sciacquare il WC in sostituzione dello sciacquone;
- se è un’operazione agevole, fai una lettura del contatore di acqua prima e dopo una doccia “standard” (cioè come la fai di solito) e rileva i litri consumati;
- ripeti l’operazione precedente prima di un utilizzo della lavastoviglie o lavatrice per confrontare il consumo di acqua con i dati forniti dal produttore o prima di irrigare orto/prato/giardino; in alternativa installare un contatore di acqua agli allacci, per avere una lettura più comoda.
Con queste operazioni, che siano di stima su medie, oppure rilevazioni più precise, riuscirai ad avere una fotografia più precisa di dove sono i maggiori consumi e capire come poter intervenire.
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Cambiare le abitudini
La facilità di accesso che abbiamo all’acqua, ci fa perdere di vista la sua importanza.
In alcuni luoghi del pianeta senza acqua corrente, le donne o i bambini percorrono quotidianamente chilometri a piedi per riempire una tanica d’acqua.
Questo, giusto per farci apprezzare e rispettare la possibilità di averla a portata di rubinetto.
Invece tendiamo ad abusarne con poco riguardo.
C’è la possibilità di rivedere le proprie abitudini, in modo da economizzare l’acqua.
Resilienza ed adattabilità hanno molto in comune.
Purtroppo l’abitazione media moderna è molto “sprecona”, anche in termini di acqua.
Cambiare le proprie abitudini ed avere qualche accortezza in più ci aiuta ad utilizzare questo prezioso elemento al meglio. Le abitudini sono un automatismo del cervello, per cui è molto probabile che tu compia delle azioni, senza renderti realmente conto di quello che stai facendo.
Provare a identificare e modificare queste abitudini è il primo passo da compiere, prima di lanciarsi in impianti di cattura e di stoccaggio dell’acqua, che sono comunque costosi, invasivi e vanno progettati bene.
Possono volerci settimane o mesi, dipende da vari fattori, ma bisogna iniziare e poi perseverare.
Per quanto banali e certamente conosciuti, ecco esempio di abitudine più virtuosa in tema di utilizzo di acqua:
- docce più brevi;
- preferire la doccia al bagno;
- chiudere il rubinetto quando ti insaponi o spazzoli i denti;
- lavatrice preferibilmente a pieno carico, capacità commisurata ai membri della famiglia e utilizzo dei programmi ECO;
- lavastoviglie preferibilmente a pieno carico e utilizzo dei programmi ECO;
- evitare il risciacquo dei piatti prima di metterli in lavastoviglie;
- innaffiare piante e fiori al calar del sole;
- usare bacinelle per lavare frutta e verdura, riutilizzando l’acqua per irrigare.
Conoscere ed utilizzare qualche “trucco”
I consumi di acqua dipendono certamente da comportamenti errati o poco attenti che hanno le persone.
A volte ci sono però dei suggerimenti meno noti, che se applicati possono contribuire a risparmiare sul consumo e quindi sulla spesa.
Ad esempio:
- utilizzare i riduttori di flusso (areatori) per i rubinetti, che miscelando l’aria con l’acqua, riducono fino al 50% i tuoi consumi;
- dove è fattibile, ridurre il volume della vaschetta dello scarico del WC mettendo un paio di bottiglie da 1/2 litro piene di sabbia/acqua (riduce l’acqua utilizzata ad ogni riempimento);
- controllare che non ci siano perdite o rubinetti gocciolanti;
- utilizzare una bacinella/scodella per farsi la barba;
- utilizzare secchio e spugna per lavare il veicolo, anzichè il tubo di irrigazione;
- utilizzare un impianto di irrigazione a goccia (eventualmente anche con temporizzatore)
Infine,esistono anche una serie di trucchi e tecniche più avanzate che, oltre ad ottimizzare ulteriormente il consumo di acqua, possono tornare estremamente utili in situazioni di “emergenza”!!
Ve li elenco qui sotto, ma saranno oggetto di un articolo dedicato da parte di Nicolò:
- Doccia Indiana
- Saponi
- Capelli
- Sciacquone del WC
- WC a secco
Un saluto
Nicolò e Carlos
4 Responses
Sinceramente trovo follia che non si possa fare nulla per i 42 litri persi….. Anche perché ci fanno sicuramente pagare anche quelli.
Buongiorno Giuseppina, purtroppo con tubature che in alcune zone d’Italia hanno quasi 70 anni di vita è normale che ci siano perdite.
Come in tanti altri ambiti, una buona manutenzione ordinaria aiuta a tenere le cose in ordine e preservarne meglio nel tempo le caratteristiche.
Gli investimenti in manutenzione della rete, in Italia, sono in media tra i più bassi d’Europa: si parla di circa 50€/abitante conto i 100€/ab. del resto d’Europa.
In alcuni casi, dove invece si è intervenuto seriamente, i risultati ci sono stati: nell’area della Capitale, gli investimenti fatti dopo il 2017 (per un equivalente di oltre 100€/ab.) hanno permesso di ridurre le perdite della rete da un 40% al 28% circa.
Questi sono interventi che si possono fare a livello locale o nazionale
Acqua per wc uso acqua dove ho lavato biancheria intima piccola utilizzando dei piccoli secchi di plastica vuoti a perdere presi nella pasticceria a me vicino, la metto in 2 secchi che utilizzo per versare direttamente nel wc.
Al posto della doccia giornaliera faccio un bagno settimanale con relativo scrub così da togliere bene le scorie della pelle, con una buona alimentazione non si crea cattivo odore, casomai al mattino un piccolo sciacquo sotto le ascelle, un piccolo bidet e si è di nuovo freschi!
Nel lavandino sempre un piccolo secchiello per recuperare acqua!
Da considerare che per me è facile ma sono spesso da sola.
Buon Ferragosto!
Buongiorno Elia,
grazie per la condivisione! si, sono delle valide soluzioni.
Come giustamente sottolinei tu, non adottabili da chiunque, ma comunque valide per chi ha spazio e modo.
Ne parleremo in un prossimo articolo che stiamo preparando con Nicolò!!
grazie 🙂