Qual’è l’unità di misura delle scorte domestiche?
Nell’articolo precedente abbiamo visto quanto è importante avere delle scorte domestiche: cibo, acqua, prodotti igienici, vestiti, etc.
A questo punto viene spontaneo domandarsi come poter quantificare le proprie scorte.
La cosa più importante dalla quale partire, è il concetto che l’unità di misura delle scorte domestiche è il tempo.
Il tempo mi determina l’autonomia, ovvero quanti giorni/settimane/mesi di autosufficienza ho per un determinato prodotto/settore.
Quindi, immaginando di non potermi rifornire dall’esterno, per quanto tempo posso continuare a nutrirmi/lavarmi/etc?
Più in dettaglio, quello che ti serve sapere sono i giorni di autonomia.
Ho acqua per X giorni
Ho cibo per Y giorni, etc.
Eccezioni a questa unità di misura, sono il calcolo dell’autonomia per:
- i veicoli (che si misura solitamente in chilometri)
- generatori di corrente a carbolubrificanti (ore di funzionamento)
- powerbank o accumulatori di corrente (Watt o kW oppure mAh, dipende a quale dispositivo mi riferisco)
Come si calcola l’autonomia?
Molto semplicemente devi quantificare quanta acqua, pasta, legumi (altro) una persona consuma in un giorno.
Lo vediamo nel dettaglio nelle sezioni successive, ma per fornire l’idea di base:
- Determino che il consumo (a volte puoi sentire parlare di “razione”) nella mia famiglia è di 100 gr di pasta/1 persona/giorno.
- Un pacco di 1 kg di pasta mi garantisce:
- 10 gg di autonomia se sono da solo (10/1= 10)
- 5 gg di autonomia se siamo in due (10/5= 2)
- 3 gg di autonomia se siamo in tre (10/3=
3,3333 arrotondare sempre per difetto)
Quanta autonomia voglio?
Nell’iniziare a predisporre delle scorte, è bene stabilire inizialmente l’orizzonte temporale di autonomia che si vuole raggiungere e gli step intermedi per arrivarci.
Questo obiettivo è in funzione di:
- spazio disponibile per conservare le scorte
- numero di persone e animali da sfamare
- potenziali rischi geologici della zona di residenza (puoi vedere la situazione della tua zona grazie alle mappe interattive dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ISPRA e l’EcoAtlante)
- proprio livello di comfort (quanto sono disposto a “sacrificare” del mio attuale stile di vita. Tieni a mente che in una situazione di emergenza, è impensabile mantenere lo stesso tenore di vita di una situazione normale…)
- budget a disposizione
Facciamo un esempio di come impostare degli step intermedi per arrivare al mio obiettivo finale.
Decido che voglio crearmi una scorta di generi alimentari per un’autonomia di 6 mesi, entro 4 mesi dall’inizio.
Per raggiungere quell’obiettivo mi pongo degli step intermedi così suddivisi:
-
- 1° obj: 2 settimane di autonomia (entro 10gg dal momento in cui inizio a preparare le scorte)
- 2° obj: 1 mese di autonomia (entro 10gg dal conseguimento del primo obj)
- 3° obj: 2 mesi di autonomia (entro 20gg dal conseguimento del secondo obj)
- 4° obj: 4 mesi di autonomia (entro 30gg dal conseguimento del terzo obj)
- obj finale: 6 mesi di autonomia (entro 40gg dal conseguimento del terzo obj)
Su questo piano (che sarà cmq flessibile e si adatterà ad eventuali opportunità o imprevisti), costruirò le mie scorte, sfruttando il più possibile, come anticipato, le offerte e gli acquisti all’ingrosso.
Ricorda: il piano che preparerai dovrà essere realisticamente attuabile con le risorse che disponi e non aver timore di doverlo riadattare, se all’inizio ti accorgi di aver fatto delle stime sbagliate.
Gli unici piani che non funzionano, sono quelli che non hanno flessibilità!!!
Buona preparazione
il Team di ObiettivoRESILIENZA
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