Come fare un Kakebo ed analizzare la propria situazione finanziaria

Oggi proviamo a parlare di Budget Familiare o meglio, come oggi va di moda chiamarlo, Kakebo.

Perché è così importante capire dove siamo oggi anche nella gestione delle finanze familiari?

Prima di entrare nel particolare vorrei farvi riflettere su un tema universale applicabile non solo al Budget Familiare ma in molte altre situazioni.

PRIMA DI ANDARE VERSO UN OBIETTIVO O UNA META O UN CAMBIAMENTO DOBBIAMO NECESSARIAMENTE COMPRENDERE E CAPIRE DOVE SIAMO E QUAL’E’ IL NOSTRO PUNTO DI PARTENZA.

Prima di tutto senza avere un quadro preciso e puntuale della nostra situazione, non possiamo programmare investimenti, risparmi e progetti vari sia ludici che lavorativi. Tantomeno essere più autonomi dal punto di vista finanziario.

I nostri Nonni (grandi maestri di vita) erano abituati a tenere un quaderno o un foglio dove in maniera molto semplice venivano annotate le entrate e le uscite familiari.

Probabilmente perché erano stati abituati a tenere ben conto dei loro consumi avendo avuto esperienza della TESSERA ANNONARIA durante la guerra.

Questo semplice esercizio di prendere nota delle entrate e delle uscite necessarie per sopravvivere non è altro che una delle prime forme di budget o meglio detto di bilancio familiare.

Il Bilancio Familiare altro non è che una fotografia in un determinato momento delle entrate e delle uscite finanziarie di una famiglia o di un singolo individuo.

Cos’è il Budget?

Una delle tante definizioni di Budget date dalla prima Istituzione Finanziaria Italiana nei suoi manuali è: “Budget è una parola inglese e indica la contabilità: a sua volta viene dal francese bougette che significa -borsellino-, piccola borsa”.

Il budget è, nel linguaggio comune, quello che si può spendere, quello che abbiamo “in borsa”.

Più precisamente il budget è un bilancio di previsione, cioè un documento su cui è scritto quante pensiamo siano le nostre entrate e quanto pensiamo di spendere in un certo periodo di tempo, ad esempio una settimana.

In un budget devono comparire le “voci” che descrivono le diverse tipologie possibili di entrata e uscita.

Ogni voce va poi riempita con dei numeri, che corrispondono ai flussi di cassa, cioè i movimenti di soldi.

Le voci possono essere ordinarie o straordinarie.

Crescere senza sapere leggere e scrivere un budget significa avere difficoltà su tutto ciò che può riguardare il denaro.

 

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Budget o Kakebo?

Budget, come anticipato è un termine usato in Occidente.

In oriente si parla di Kakebo, oggi vero successo planetario per rendicontare le spese e le entrate, ma anche programma per metallizzare certi comportamenti finanziari e di consumo.

 

Vediamo la sua Storia.

Siamo in Giappone, ad inizi ‘900 e una donna inizia a far parlare di se nel giornalismo, fondando addirittura una propria rivista.

Utilizza quest’ultima per battersi per l’empowerment femminile e diventa ben presto una figura di riferimento per moltissime donne giapponesi dell’epoca.

Stiamo parlando di Hani Motoko, inventrice tra le altre cose del primissimo Kakebo.

Hani Motoko è nata nel 1873, da una famiglia di ex samurai ed è considerata la prima giornalista donna del Giappone.

Faceva parte di una nuova generazione di ragazze a cui è stato permesso di perseguire un’istruzione oltre la scuola di base. Questo le ha permesso di avere maggiori opportunità nella sua vita.

Nel 1901 Hani, sposò un suo collega (Hani Yoshijkazu) e insieme, fondarono una nuova rivista chiamata Fujin no Tomo (Amica delle donne).

L’obiettivo originale di questa rivista era quello di migliorare le condizioni delle donne e fornire loro un aiuto pratico nella vita quotidiana.

Dalle pagine di questa rivista iniziò ad incoraggiare le sue lettrici a prendere nota di entrate, spese e risparmi tramite degli articoli utili.

Visto il successo di queste idee, nel 1904, lanciò sul mercato il primo libro contabile per la casa: è appena nato il Kakebo.

In una società asiatica tradizionale era un concetto in anticipo sui tempi.

Era destinato in principio alle casalinghe giapponesi, perché a quei tempi, per le donne, il Kakebo era uno strumento liberatorio che dava loro il controllo di tutte le decisioni finanziarie.

Ma la sua efficacia come strumento finanziario, ha portato il metodo ad essere utilizzato da tutti i membri della famiglia e durare per più di 100 anni (ed essere utilizzato ancora oggi).

Quindi in altre parole il kakebo giapponese è simile alle agende che i nostri nonni e genitori tenevano con le spese di casa ma con un qualcosa in più.

Il kakebo permette di organizzare meglio le entrate e le uscite, ma anche di fare promesse e buoni propositi per un risparmio consapevole, quindi è un vero e proprio metodo per risparmiare.

Diciamo che al suo interno troviamo sia gli elementi del Budget Consuntivo (entrate e uscite reali) sia gli elementi di un Budget Previsionale (quello che prevediamo nel futuro, come spese per nuovi progetti imprevisti investimenti ecc.)

Ne esistono diverse versioni acquistabili, ma anche “fai da te”. Più sotto puoi scaricarne una copia.

La caratteristica principale è la sua forma cartacea come un diario.

All’interno della Community, abbiamo mostrato diversi esempi di Kakebo da utilizzare e scaricare.

Chiaramente nell’era digitale esistono molti strumenti digitali immediati per tenere sotto controllo il Budget in forma di App per Smartphone o File da Compilare su PC.

Abbiamo selezionato alcune di queste applicazioni, che stanno usando i nostri autori, e le potete trovare nel Modulo DENARO, accedendo all’area riservata della Community.

Come iniziare con il Kakebo?

  1. Procurati una agenda Kakebo (puoi acquistarla), oppure utilizza un quaderno o una tabella come quella che ti abbiamo preparato qui;
  2. Prendi l’ultimo estratto conto della banca/carta di credito-debito (se vuoi fare una analisi annuale/trimestrale) o tutti gli scontrini che hai nel portafoglio (se vuoi tenere la gestione corrente delle spese);
  3. Riporta la tabella del Kakebo su Excel per fare i calcoli, oppure prendi la calcolatrice e fai conti scrivendo i totali nella tabella che ti abbiamo dato (la scelta è in funzione della complessità delle tue spese…).

 

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Il Kakebo in 5 mosse

  1. Entrate: registra tutte le entrate mese per mese, come stipendio, regali, entrate extra, ecc.
  2. Uscite fisse: alle entrate sottrai tutte quelle spese mensili ricorrenti, come bollette, affitto, mutuo ecc.
  3. Il tuo risparmio: alle entrate sottrai una quota (solitamente una percentuale delle entrate) che dedichi regolarmente al risparmio.
  4. Il tuo budget: calcolando la differenza tra entrate e uscite+risparmio ogni mese, otterrai il budget mensile di cui disporrai per le tue spese.
  5. Le tue spese: sottraendo il totale delle spese (puoi farlo settimanalmente) al tuo budget, otterrai il bilancio finale; ogni mese, questo è il momento della verità

 

Quali voci inserire nel tuo Kakebo?

Per capire quali voci o categorie inserire nel tuo Kakebo, puoi analizzare l’estratto conto della tua Banca. Individua e spunta le voci addebitate ed hai un buon punto di partenza.

In alternativa puoi recuperare i bollettini postali, gli estratti conto delle carte di credito o debito ecc.

Nel tempo potrai perfezionare l’elenco, ricamandolo a tua misura.

L’obiettivo è avere un elenco preciso dei costi fissi e poter fare una previsione dei costi variabili.

I costi fissi solitamente sono: bollette (energia elettrica, gas, telefono), tasse e imposte, finanziamenti in genere, abbonamenti (palestre, mezzi di trasporto, piscina, paytv…) ecc.

I costi variabili non hanno una ricorrenza periodica e variano in base alle necessità.

Tra i costi variabili ad esempio puoi considerare la spesa per mangiare, abbigliamento, divertimenti, vacanze, spese sanitarie, spese per riparazioni/manitenzioni non programmate, ecc.

 

Nell’esempio seguente, una differente suddivisione delle spese, in 4 categorie: Spese prima necessità, Optional, Cultura e Tempo libero ed Extra-Imprevisti.

 

 

 

Questo che vi ho descritto fin qui con diversi nomi è in assoluto il primo passo per essere consapevoli della propria situazione finanziaria ed è la base da cui partire per iniziare un percorso di indipendenza finanziaria.

Senza schematizzare e portare sotto forma di numero i nostri bisogni non sapremo mai quale sono le entrate necessarie per essere umanamente e finanziariamente liberi.

Anche solo sapere di quanto cibo abbiamo bisogno vi potrà essere di grande utilità.

 

a presto

Gianfilippo

 

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