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Lezione

Cosa é la difesa

Un mix di elementi

Per noi la difesa è un insieme di consapevolezza, preparazione e comportamenti che permette di proteggerci dagli attacchi e di ridurre il rischio. Parliamo di ridurre il rischio, perché non esiste il rischio zero e di riflesso non può esistere la sicurezza assoluta.

Ci sono troppi fattori in gioco, che combinandosi tra loro producono una quantità di risultati troppo elevati da poter essere controllati e gestiti. Pertanto la sicurezza assoluta è pura utopia e non è nemmeno utile essere angosciati da essa e rincorrerla inutilmente.

Come accennato nella sezione gestione dello stress del modulo Psicofisica, è importantissimo acquisire la consapevolezza che non possiamo controllare tutto e che dobbiamo accettare un certo grado di rischio latente.

Lo scopo della difesa è la sopravvivenza

Consapevolezza

E’ importante comprendere che potremmo doverci difendere. Questo non significa essere in guerra con tutto il mondo, bensì vuol dire che potremmo dover “argomentare” in maniera più o meno civile, con chi vuole sottrarci qualcosa.

Potrebbe trattarsi di una accesa discussione verbale così come potrebbe essere un’aggressione fisica verso di noi, qualcuno del nostro gruppo o una violazione della nostra abitazione. Sono sicuramente situazioni spiacevoli, ma non possiamo ignorare il fatto che possano accadere.

In linea generale, affinché un’aggressione o un crimine possa compiersi, devono sussistere tre condizioni:

  • La presenza di una persona o gruppo di persone, determinate a compiere il reato
  • Un obiettivo remunerativo (facile preda e poco protetto)
  • L’incontro delle due situazioni precedenti

 

Sebbene sia vero che in situazioni di crisi l’uomo è stato in grado di dimostrare una solidarietà e coesione impressionante, è altrettanto vero che è stato parimenti in grado di dimostrare la sua bassezza e morale e lasciarsi guidare da comportamenti molto brutali.

È quindi molto importante il setting mentale ed essere consapevoli che ci si deve preparare a difendersi e soprattutto, essere psicologicamente pronti a farlo.

Preparazione

Si tratta sia di preparazione psicofisica, sia di preparazione tecnica.

La prima si ottiene tramite l’allenamento fisico, e la gestione dello stress. Allenare solo i muscoli e le tecniche senza imparare a gestire le emozioni è pericoloso. In strada saper mantenere la calma è fondamentale, altrimenti l’adrenalina ti manderà in palla e non sarai in grado osservare la situazione, prendere le giuste decisioni e di applicare ciò che sai fare. Bisogna impare a sopportare e gestire lo “stress da evento critico”. Questo in genere lo si esercita frequentando le palestre dove si fanno corsi di difesa personale e/o arti marziali, dove l’elemento psicofisico è alla base della disciplina stessa. Reazioni sotto stress, imparare ad “incassare” i colpi, controllare il respiro e lo stato emotivo, rilassatezza muscolare, e capacità di sferrare colpi ben assestati ed efficaci. (io ad esempio ho trovato assai valido il Krav Maga, ma ci sono molte altre discipline)

La preparazione tecnica si affina comprendendo quali accorgimenti è possibile mettere in atto per proteggersi. Approfondiremo questo aspetto più avanti, per ora mi limito a spiegarti l’approccio che adotteremo. Affronteremo la tematica analizzando due aree: la difesa della persona e la difesa dell’abitazione.  Per difesa della persona intendiamo quegli accorgimenti utili a difendere la mia integrità fisica e psicologica da minacce esterne. La difesa dell’abitazione, invece, riguarda quegli accorgimenti utili ad impedire o limitare i danni alla proprietà.

Personalmente sono del parere che in caso di priorità, la difesa della propria persona sia più importante rispetto all’abitazione. E’ vero che l’abitazione mi offre protezione e rifugio e se ne perdo il controllo le mie probabilità di sopravvivenza si riducono drasticamente, ma è altrettanto vero che, se ho adeguate capacità e conoscenze, posso ricrearmi un riparo altrove. Se perdo la vita, è difficile ricrearne una, senza addentrarmi in discorsi spirituali.

Le due aree menzionate (difesa della persona e difesa dell’abitazione) saranno a loro volta suddivise in due sotto-categorie: difesa attiva e difesa passiva.

La difesa passiva è una difesa che prevede di stare sulla difensiva, ovvero potenzia quei fattori che non mi fanno apparire come target appetibile ed in caso rendono difficoltosa e costosa un’aggressione nei miei confronti. Un mix di camuffamento, deterrenza e ostacoli.

La difesa attiva invece è una reazione all’azione dell’aggressore, finalizzata a creare dei presupposti per fermarlo. Serve a ribaltare i ruoli, modificando le priorità dell’aggressore: da aggressione a difesa. È un atteggiamento che viene adottato anche in natura. Hai mai osservato cosa fa un gatto quando viene aggredito da un cane? Se il gatto, impossibilitato a fuggire, si chiudesse a riccio, il cane se lo sbranerebbe senza troppi indugi. L’istinto di sopravvivenza del gatto lo porta invece a reagire, gonfiando il pelo per apparire più grosso e salta addosso al cane dando veloci graffiate sul muso del cane (una delle zone più sensibili e vulnerabili). Prova a destabilizzare l’azione del cane, creando i presupposti per ribaltare i ruoli e poter trovare scampo dall’aggressione del cane.

Difesa passiva e attiva sono strettamente correlate. In linea generale la prima serve ad evitare e scoraggiare, la seconda interviene per far desistere, qualora la prima non sia stata efficace.

Devo fare una doverosa precisazione in merito alla difesa attiva: finché esiste una struttura organizzativa delegata alla funzione di protezione (Forze dell’ordine e sistema giuridico funzionante), quindi in condizioni di normalità, bisogna sempre rispettare le leggi e ricordarsi del principio di proporzionalità: in caso di difesa della propria persona o proprietà, tale difesa dovrà sempre essere proporzionale all’offesa.

Per fare un esempio: un individuo disarmato mi afferra per il bavero e mi minaccia a mani nude; se estraggo una pistola e gli sparo, adotto una difesa che NON è proporzionale. Sono perfettamente consapevole che è una questione molto delicata, ma bisogna stare attenti a non passare guai per il famoso “eccesso di legittima difesa”. Più difficile a farsi che a dirsi, perché davanti alla minaccia della propria incolumità, è difficile sapere come si reagisce e spesso la razionalità lascia spazio all’istinto. Ecco perché sarebbe importante sviluppare quella capacità di gestione dello stress, allenandosi presso palestre specifiche.

Proveremo ad approfondire i temi di ciscuna sotto-categoria, adottando un sistema ad anelli concentrici: uno esterno che rappresenta la difesa a media/lunga distanza; un cerchio più interno che rappresenta la difesa a distanza ravvicinata ed infine il nucleo centrale che rappresenta la difesa a contatto (corpo a corpo oppure dentro l’abitazione).

Non deve essere visto come una struttura rigida, ma un ausilio alla trattazione del tema.

 

 

Comportamenti

Questo è un aspetto molto importante, a mio parere il più importante. Il modo in cui ci si comporta, ci si atteggia, quello che si fa o non si fa, è quello che incrementa o diminuisce notevolmente le probabilità di essere vittime di una aggressione o violazione della proprietà privata. E’ molto importante non “apparire dei bersagli appetibili e tanto meno facili”. Approfondiremo questo tema nella parte sulla difesa della persona.

Per ora è bene iniziare a considerare l’aspetto della difesa, come un attitudine che deve indurre ad avere un controllo su tecniche, materiali e conoscenze. E’ opportuno imparare ad essere attenti ai dettagli del luogo dove viviamo, coglierne i cambiamenti, dedicare un pò del nostro budget per investire sulla sicurezza e su corsi di primo soccorso.

Alla lunga, da soli non è possibile sopravvivere; per questo é importantissimo rafforzare i legami sociali con il vicinato, creare una rete di contatti sui quali poter contare e con i quali creare una comunità che possa sostenersi in caso di bisogno.

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