In questo paragrafo restringiamo il campo di indagine su dei fattori che tra tutti sono più prevedibili e quindi meglio controllabili, in quanto esiste una vasta letteratura sull’argomento: ci focalizzeremo sulla difesa dagli altri esseri umani, tralasciando la difesa da animali e dagli eventi atmosferici.
Il motivo è semplice: le minacce maggiori per l’uomo, sono l’uomo stesso e il clima. Come proteggersi e fronteggiare al meglio gli eventi naturali avversi, in uno scenario da Grande Minimo, è il tema dominante di tutta la guida per cui troverai le risposte per ciascuna macro-area nei diversi capitoli della guida.
Come proteggersi dai potenziali comportamenti violenti o irrazionali (nella normalità, ma che diventano razionali in uno scenario di crisi, dove la sopravvivenza individuale è minacciata) sarà invece il tema di questo modulo. In nostro aiuto, inoltre, vengono anni e anni di studi e analisi sui comportamenti umani, sulle interazioni degli individui, sulla psicologia di massa e delle folle. Lungi da essere una scienza esatta, come tutte le scienze sociali, ci forniscono però delle linee guida e delle indicazioni dalle quali poter partire per costruire le fondamenta della nostra roccaforte!
Perchè dovrei difendermi da altre persone?
Abbiamo precedentemente detto che in situazioni di crisi è stato verificato che l’essere umano è stato in grado di dimostrare solidarietà e coesione fuori dal normale, specialmente i popoli latini, quindi perché qualcuno dovrebbe minacciare la mia sicurezza o farmi del male?
La risposta, apparentemente deviante, è: non importa il perché qualcuno lo possa fare, importa essere consapevoli del fatto che in talune circostanze questo potrebbe accadere. Quindi, pur confidando nella bontà e nella solidarietà, è opportuno essere consapevoli che non possiamo aspettarcela da tutti e pertanto è bene adottare delle contromisure, che vedremo nei paragrafi successivi.
Adesso però vorrei spiegarvi perché è molto probabile che aumentino i rischi per la nostra sicurezza. Lo scenario su cui si basa questa guida, il Grande Minimo, fa riferimento a periodi più o meno prolungati, nei quali è plausibile si verifichino delle alterazioni climatiche significative, rispetto a quanto abbiamo visto nella nostra vita.
Queste alterazioni potrebbero causare eventi tipo black-out, carenza o assenza di beni di prima necessità (cibo o acqua), carenza o assenza di carburanti o servizi essenziali quali ad esempio le cure mediche. Se la durata è circoscritta a qualche giorno, non dovrebbero verificarsi grossi problemi se non qualche disagio marginale che rientra abbastanza velocemente. Se invece il problema è di proporzioni maggiori ed è impossibile risolverlo in tempi brevi, la crisi provocata potrebbe durare per più tempo: settimane se non mesi.
Occorre precisare, che è difficile che le alterazioni in parola avvengano tutte contemporaneamente; in genere si tratta di eventi singoli, che se non risolti per tempo, generano nel tempo effetti a catena.
Ad esempio un black-out prolungato, avrebbe impatti sulle scorte alimentari (refrigerate o surgelate) dei supermercati, sulla capacità degli ospedali di fornire i servizi (in genere sono dotati di gruppi elettrogeni ausiliari, ma hanno autonomia limitata), sulla possibilità di fare rifornimento di carburante (le pompe funzionano elettricamente), sui trasporti merci e persone e su diversi ambiti.
Analogamente, fenomeni atmosferici avversi, prolungati, potrebbero mettere in ginocchio i trasporti, le telecomunicazioni, gli approvvigionamenti, etc.
In situazioni simili, nei primi giorni, ciascuno farebbe riferimento alle proprie scorte o riserve. Questo vale sia a livello individuale/familiare sia a livello aziendale/istituzionale. Chi campa alla giornata potrebbe iniziare ad avere qualche problema fin dai primi giorni, chi ha una settimana di scorte ed è preparato si trova in una situazione decisamente migliore, anche da un punto di vista psicologico.
I supermercati ed i negozi di norma hanno alcuni giorni di scorta, ma in genere, entro una settimana anche i più forniti inizierebbero ad avere scaffali vuoti, complice certamente anche la “corsa al carrello”, che anche da noi in Italia, in tempi recentissimi si è vista. Alcuni servizi potrebbero essere razionalizzati (supermercati, farmacie, prelievi di contante, rifornimenti di carburante, erogazione di energia elettrica o gas) e in qualche luogo potrebbero comparire i primi mercati neri.
Più a lungo perdura una tale situazione, peggio essa sarà, fino ad arrivare al blocco totale.
Che tipo di reazioni aspettarsi?
Nei primi giorni di crisi, prevale la speranza in un ripristino delle utenze ed un intervento tempestivo e risolutivo del governo attraverso le sue strutture operative: Protezione civile o similari, Forze dell’Ordine o Armate, Vigili del Fuoco, Sistema sanitario. Tale fiducia è maggiore verso quei governi che hanno dato prova di avere una macchina dei soccorsi efficace ed efficiente.
Con il perdurare della crisi anche i Governi più virtuosi potrebbero mostrare segni di cedimento e difficoltà a gestire l’aggravamento della situazione.
Le persone inizieranno a capire che è meglio attivarsi per procurarsi quello che serve a sopravvivere. Dapprima si va a comprare tutto quello che trova nei supermercati in modo compulsivo e frenetico per poi passare ad altre attività commerciali tipo negozi di hobbistica/fai da te/ferramenta/etc.
Come accennato in precedenza, però, le scorte non sono illimitate e con il passare dei giorni esse vengono consumate e non reintegrate fino a quando non saranno completamente esaurite.
Questo è il momento più probabile di inizio della fase di panico generale, dove la generale speranza e fiducia in una veloce risoluzione di un problema, lascia spazio ad una sensazione di fragilità, insicurezza ed incertezza collettiva. Se a questo, aggiungiamo la potenziale perdita di comunicazione (tra le persone, con gli organi informativi, etc), il livello di paura potrebbe crescere. In una società fortemente connessa e comunicazioni-dipendente come la nostra, non c’è niente di peggio di una “assenza di comunicazione”.
Quali sarebbero i potenziali comportamenti delle persone?
Qualche giorno dopo il manifestarsi dei primi segnali di crisi, individui poco raccomandabili o persone spinte da istinti di sopravvivenza (che potrebbe essere chiunque di noi, che non si è minimamente preparato ed è totalmente esposto agli eventi) inizierebbero a pensare che potrebbero darsi a qualche piccolo saccheggio qualora le cose dovessero andare male per più tempo del previsto.
Chi invece ha una maggior indole delinquenziale, potrebbe pensare di sfruttare l’occasione per rubare qualcosa da chi si sa avere risorse e che sembra indifeso. O per sopravvivere oppure da vendere al contrabbando.
Potrebbero manifestarsi episodi di sciacallaggio nei negozi, appartamenti o case isolate e dall’aspetto ricco e prospero, atti di violenza o delinquenza lungo le strade.
Il livello del degrado che si può raggiungere, almeno nelle prime fasi, è inversamente proporzionale a due fattori: il livello medio di benessere e autosufficienza della zona dove si vive e la capacità delle autorità di mantenere il controllo e l’ordine. Chiaramente, più a lungo la crisi perdura e maggiore sarà il livello di degrado che si potrà raggiungere, perché ad un certo punto, anche le Forze dell’Ordine non saranno più in grado di svolgere i loro compiti.
Si potrebbe assistere ad una corsa per la sopravvivenza, dove si ruba o si razzia per campare. Quelli che fino a qualche settimana prima erano dei limiti comportamentali determinati da senso civico, sanciti dalla legge e rispettati grazie alla deterrenza delle autorità, ben presto sparirebbero per lasciare il posto ad un codice meno civile basato sulla legge del più scaltro, del più determinato, del più astuto o del più forte.
Aspetti sociali
Nell’etologia lo studio delle gerarchie è molto importante. In esse gli animali vengono classificati come “alfa” se dominanti, “beta” se subordinati. Molti indizi psicomotori e cinesici indicano lo status gerarchico di un soggetto. Nelle società animali, la gerarchia è identificabile dalla disposizione nel branco; ad esempio nei pinguini raggruppati per difendersi dal freddo, più al centro del gruppo sta un individuo e più esso è un “alfa”, mentre quelli posti ai bordi esterni possono essere identificati come beta o anche omega. Stessa cosa per i banchi di pesci sotto attacco di predatori: al centro staranno gli individui alfa, i quali avranno così più probabilità di sopravvivere dato che i predatori mangiano a partire dall’esterno del banco.
Le sigle gerarchiche non indicano status permanenti: ogni individuo è alfa o beta non in sé, ma sempre rispetto all’individuo cui si trova di fronte.
Dagli studi sulle gerarchie animali, è possibile fare un parallelo con l’uomo. Un parallelo in senso estensivo, dal momento che gli studi sull’uomo hanno individuato sei personalità, ciascuna con propri tratti: Alfa, Beta, Gamma, Omega Delta e Sigma. Queste categorie suggeriscono che ogni persona ha tratti di personalità unici che lo rendono quello che è e definiscono le sue azioni ed interazioni con gli altri della sua specie. Queste classificazioni ci aiutano a capire come e perché un individuo vive la sua vita nel modo in cui lo fa. La cosa importante da ricordare è che è solo un modo di classificare le persone per avere un quadro della loro personalità. Nessuno è incasellabile in maniera precisa!
La letteratura sul tema è abbastanza variegata e si possono trovare diverse definizioni delle sei categorie sopra elencate. a loro volta, le definizioni distinguono tra uomo e donna.
Siccome noi siamo per la semplificazione, possiamo sintetizzare dicendo che, in circostanze di crisi o forti emergenze, potremmo identificare tre categorie emergenti:
- i leader nati, trascinatori sicuri di sè e che sono naturalmente seguiti da altri individui. In genere non sono numerosi. Se animati da spirito collaborativo sono leader (con accezione positiva e costruttiva); se sono spinti da impulsi individuali sono predatori. Sono gli individui alfa.
- coloro che sono remissivi di natura e che tendono ad essere assoggettati agli alfa o per opportunismo o perchè non hanno la vocazione ad esporsi. In genere sono la maggioranza della popolazione. Come sopra, se sono animati da spirito di collaborazione possono essere degli ottimi collaboratori e costruttori, sotto la guida degli alfa. In altre circostanze si limiteranno a seguire ed obbedire ciecamente all’alfa, anche se questo è un predatore. Sono individui beta.
- coloro che per volontà non sono nè alfa nè beta; hanno le potenzialità di esserlo, ma “giocheranno” quel ruolo solo se le circostanze lo permettono e se questo può generare un vantaggio strategico. Anche questa categoria, come gli alfa, sono poco numerosi. Sono individui gamma.
Gli individui di tipo alfa predatori sono quelli che potrebbero porre maggiori problemi, sopratutto se al loro seguito si aggregano molti individui beta. Quali sono i principali profili di un predatore alfa e come potrebbero comportarsi? Facciamo una breve panoramica.
Aggressore solitario
In genere è una persona razionale, che decide di aggredire solamente se, secondo i propri calcoli, ha delle elevate probabilità di successo. Studierà con scrupolo la potenziale preda/vittima ed userà molti espedienti per raggiungere i propri scopi: raggiri, truffa, violenza, potenzialmente anche adottare comportamenti molto lesivi, fino anche all’omicidio. Il focus principale sono i bersagli/vittime remunerativi e scarsamente difesi, se non del tutto indifesi. Qualora si renda conto di aver fatto male i calcoli (obiettivo più resistenze del previsto), è altamente probabile che desista dal completare l’azione.
Aggressore imprevedibile
Si tratta di una persona difficile da prevedere, che in maniera inaspettata ed improvvisa può attaccare. L’aggressione è solitamente scatenata da un evento impulsivo o di natura istintiva: astinenza da qualcosa, impulso o squilibrio causati da stato di necessità: ad esempio necessità di recuperare cibo o del denaro o qualcosa per scaldarsi. Per questo motivo possono essere molto insistenti e non desistere facilmente. A dispetto del tipo precedente, tendono ad essere scarsamente organizzati e giocare prevalentemente sulla forza fisica e violenza dell’azione. E’ più facile che vengano presi alla sprovvista da una reazione della vittima e neutralizzati.
Psicopatico
La psicopatia è un processo verso la perdita definitiva del sentimento di essere nel mondo degli umani. Gli psicopatici hanno gravi impulsi antisociali ai quali danno corso non curandosi delle conseguenze delle loro azioni. Le persone che commettono atti antisociali non sono necessariamente psicopatiche, così come è sbagliata l’idea che tutti gli psicopatici siano dei folli assassini. La maggior parte degli psicopatici, tuttavia, appare al mondo come un modello di normalità: sono molto abili a mascherare il loro mondo interiore e a costruirsi una vita all’apparenza felice e bene adattata. Non è detto che queste persone commettano delitti o reati efferati: la maggior parte di loro conduce un’esistenza al di fuori dei circuiti penali, spesso appartengono a strati sociali benestanti, ma riescono a stabilire con il prossimo solo rapporti di sfruttamento e manipolazione, mancando completamente di principi morali. Sono predatori intraspecie, sfruttano chi li circonda, approfittando dei punti deboli delle persone per manipolarle a proprio vantaggio. Le altre persone sono viste come oggetti. Sono incapaci di mettersi nei panni degli altri. Ciò che caratterizza la psicopatia è la presenza di freddezza emotiva, un vero e proprio deficit affettivo ed interpersonale, insieme a comportamenti manipolatori, predatori, malvagi e violenti.
Queste persone saranno pronte a tutto pur di sopravvivere, usando menzogne e azioni violente. Bisogna cercare di evitarli il più possibile.
Banda organizzata
Si tratta di un gruppo di aggressori, organizzati che pianificano e studiano l’attacco al bersaglio. La maggior parte della banda è composta da individui alfa, al cui interno emerge una alfa super partes. Se è possibile, è meglio evitarli fuggendo oppure acconsentendo alle loro richieste, in caso di rapina. La tua vita vale di più di un orologio, portafogli o qualche pacco di pasta o razioni. In altre circostanze, dove non è possibile fuggire e si è costretti in difesa, devi essere consapevole che devi difenderti fino in fondo.
Branco
si tratta di un gruppo di persone, più o meno eterogeneo, spesso con scarsi legami tra loro, che in maniera poco organizzata compie atti illeciti per stato di necessità o opportunismo. In genere sono per la maggioranza individui beta, sobillati e guidati da un individuo alfa, con le funzioni di capo-branco o “leader pro tempore”. Di norma è meglio evitare il branco. In alcune circostanze, con una simile tipologia di minaccia ci si può parlare e ragionare. Si potrebbe portarli a più miti consigli, se si è in grado di individuare e mettere fuori combattimento il Capo-branco. Considera che se si tratta di persone che vanno a caccia di rifornimenti, benché siano scarsamente organizzati, potrebbero essere molto ostinati e non è detto che tu sia in un rapporto di forze ottimale con loro.