Come anticipato in precedenza, alla base della piramide dei bisogni ci sono i cosiddetti bisogni FISIOLOGICI o FONDAMENTALI, che possiamo sintetizzare con la necessità di sopravvivere. Il termine sopravvivenza assume in questo contesto un significato più ampio del classico “restare in vita”.
Non si tratta solamente di avere conoscenze finalizzate a preservare la propria incolumità di fronte ad emergenze impreviste, bensì anche di prepararsi a risolvere dei problemi futuri, valutando per tempo le migliori strategie, per difendere la propria qualità di vita in seguito ad una emergenza.
Sia che si tratti di emergenze personali (problemi finanziari, perdita di lavoro, etc.) sia extra-personali (catastrofi naturali, sociali, sanitarie, etc.).
Indubbiamente è molto complesso e difficile essere preparati a tutto, personalmente ritengo sia quasi impossibile, se non altro perché le variabili in gioco sono molte.
Avere però consapevolezza delle aree sulle quali agire e delle indicazioni su come iniziare, garantiscono già una buona base di partenza.
Va da sé che a questa consapevolezza devono poi seguire delle azioni concrete.
L’importante è iniziare con piccoli passi e porsi sempre obiettivi raggiungibili e misurabili.
La piramide di Wiseman
Tornando al concetto di sopravvivenza, anche in questo caso, per visualizzare meglio la tematica può venirci in aiuto un altro schema, sempre piramidale.
La poco rinomata Piramide di Wiseman, dal suo autore John “Lofty” Wiseman, scrittore britannico, consulente di survival ed ex membro dello Special Air Service (SAS) britannico.
È curioso come gli schemi che abbiamo fin qui visto, si basano su una piramide, che bi-dimensionalmente è rappresentata da un triangolo. Il triangolo è una figura geometrica dalla forte connotazione simbologica (religiosa, geografica, astronomica, in pittura, nella musica e nel cinema).
I triangoli sono inoltre strumenti efficaci per l’architettura e sono utilizzati nella progettazione di edifici e altre strutture in quanto forniscono forza e stabilità. Questo è il motivo per cui molte case residenziali hanno i telai ad A. I triangoli più robusti sono quelli equilateri e isosceli poiché la loro simmetria aiuta a distribuire il peso.
La piramide di sopravvivenza è uno strumento efficace per comprendere le priorità della sopravvivenza.
Alcune persone, quando approcciano per la prima volta l’argomento, pensano immediatamente all’ultimo gadget da “survival” o “tattico”.
Attenzione, non c’è nulla di sbagliato in questo, però non è la corretta prospettiva.
Secondo l’autore infatti, esiste una precisa gerarchia delle priorità, che egli ha riassunto nello schema qui riportato.
Alla base di questa piramide troviamo la volontà di sopravvivere o più genericamente il mindset.
Questo è l’aspetto più importante: bisogna essere consapevoli, cercare di riconoscere i segnali di pericolo e predisporsi mentalmente e fisicamente ad affrontarli.
È un approccio da persone ottimiste ma realiste, consapevoli che dovranno fare tutto quello che è possibile fare per superare gli eventi, perché in caso contrario si verrebbe relegati ad una mera lotta per la sopravvivenza (in questo caso, realmente inteso come “restare in vita”, reagendo agli eventi).
A seguire, c’è la conoscenza, le abilità; ovvero quello che so fare. Il famoso principio del “se ti do un pesce ti sfamo per un giorno; se ti insegno a pescare, ti sfamo per tutta la vita”.
L’ultimo aspetto, necessario ma non essenziale, è l’attrezzatura. Avere l’attrezzatura ed i materiali fa una enorme differenza, ma se non so come impiegarli, è come non averli. Talvolta potrebbe essere anche più pericoloso e rischiare di cagionare più danni che benefici.
I patrimoni e la piramide della sopravvivenza
È possibile fare un parallelismo tra le forme di patrimonio e la piramide delle priorità di sopravvivenza.
Come abbiamo specificato in precedenza, le priorità di accumulo dei patrimoni sono soggettive, in funzione del proprio punto di partenza e dei propri obiettivi.
Qui si vuole semplicemente mostrare come, secondo noi, i diversi patrimoni possono interagire con la piramide della sopravvivenza.
Non si tratta di uno schema fisso ed immutabile, perchè come accennato in precedenza, l’approccio è estremamente soggettivo.
La conoscenza e l’attrezzatura è possibile acquisirle con lo studio, la pratica o acquistandola; solitamente si tratta di competenze o materiali che sono verificabili o misurabili.
Ad esempio, imparare a pescare in un fiume, a spaccare la legna o allacciare rapporti con altre persone o migliorare il proprio patrimonio finanziario, sono attività che è possibile misurare.
Diverso invece è l’aspetto mindset, poiché si basa principalmente su un lavoro interiore, su sé stessi ed è spesso difficilmente misurabile.
Ad esempio, posso provare ad esercitarmi a stare senza cellulare o a digiuno per un periodo di tempo prolungato, ma un conto è sapere che è una cosa temporanea e voluta, un conto è se capita all’improvviso e senza sapere per quanto tempo si protrarrà. In questi due casi la gestione dello stress è molto differente.
Di contro, è anche vero che questi aspetti psico-fisici possono essere migliorati e incrementati lavorando su due aree: la preparazione fisica e la preparazione psichica.
Le distingueremo solo per praticità di trattazione, ma in realtà i due campi sono strettamente interconnessi.