Anche gli Stati si preoccupano di avere delle scorte domestiche; le cosiddette riserve o scorte strategiche.
Perché gli Stati hanno delle scorte?
Uno Stato predispone e mantiene delle scorte sulla base di quelle che sono le proprie risorse strategiche.
Le risorse strategiche sono risorse naturali o altri beni o capacità considerati vitali per la sicurezza nazionale, la prosperità economica e l’influenza geopolitica del Paese stesso.
Normalmente tali risorse possiedono alcune caratteristiche chiave quali:
- Scarsità; spesso sono risorse disponibili in quantità limitate a livello globale, il che le rende difficili da ottenere. Sono quindi una potenziale fonte di competizione o conflitto tra Paesi.
- Essenzialità: sono elementi critici per importanti industrie, infrastrutture o capacità militari. La loro carenza o assenza può compromettere in modo significativo la posizione economica e di sicurezza del Paese.
- Importanza geopolitica: il controllo e l’accesso alle risorse strategiche può fornire un’importante leva geopolitica e influenza sulla scena globale.
Facciamo qualche esempio di risorse strategiche:
- Risorse energetiche come petrolio, gas naturale e uranio.
- Metalli rari e altri minerali critici
- Risorse alimentari e agricole quali grano, mais e soia
- Materiali e componenti per la produzione avanzata
- Tecnologie militari avanzate e a doppio uso
Diventa implicito, per uno Stato, la necessità di garantirsi l’accesso ed una fornitura affidabile e stabile di risorse strategiche.
In alternativa è imperativo costruirsi una robusta capacità di stoccaggio per avere delle scorte strategiche.
È una priorità importante, in quanto può influire sullo sviluppo economico, sulla potenza militare, sulla competitività globale o regionale o più semplicemente, potrebbe minare la sicurezza interna dello Stato stesso.
Vediamo qualche esempio nel mondo.
Le scorte della Cina
Un articolo del 23 luglio 2024 del The Economist, riporta che la Cina sta accumulando vaste scorte di materie prime.
Questa notizia in realtà è quasi una non notizia. Sono ormai due decenni che la Cina porta avanti una politica di implementazione delle riserve strategiche di materie prime di diversa natura.
Quello che ha fatto suonare le trombe è il fatto che, nel 2023, nonostante i sensibili aumenti di prezzo delle materie prime, l’import della Cina su tutti i tipi di prodotti è aumentato del 16% in termini di volume.
Inoltre, nei primi cinque mesi del 2024 c’è stato un ulteriore aumento del 6% dell’import.
Tutto questo senza un aumento dei consumi interni o dell’export.
Questo significa che verosimilmente la Cina sta accumulando.
Alcuni numeri.
La Cina importa il 40% del suo gas, il 70% del greggio, il 70% della bauxite (serve principalmente a fare l’alluminio), il 97% del cobalto (che serve a parecchie cose, ad esempio per le batterie al litio).
Dal 2020, la capacità cinese di stoccare greggio è salita da 1.7 miliardi di barili a 2 miliardi; al momento ci sono scorte per 115 giorni di utilizzo al ritmo attuale di consumo.
Per il gas, stoccato principalmente in siti sotterranei, la capacità è cresciuta di sei volte tra il 2010 e il 2020, raggiungendo i 15 miliardi di metri cubi, con l’obiettivo di raggiungere i 55 miliardi l’anno prossimo.
Con l’implementazione di cisterne di LNG, la Cina dovrebbe riuscire a stoccare 85 miliardi di metri cubi di gas per il 2030. Al momento le scorte di gas valgono 23 giorni di consumo al ritmo attuale di utilizzo.
Il calcolo sui metalli per la produzione industriale è più complesso, ma a seconda del materiale la Cina ha scorte dal 35% al 133% della necessità ANNUALE e lo scorso anno ha stabilito record di importazione su materiali ferrosi e rame.
Per quel che riguarda l’oro, la Banca Centrale Cinese, da ottobre 2022 a marzo 2024 ha incrementato di oltre il 15% le sue riserve di oro, arrivando ad accumulare quasi 73 milioni di once d’oro (oltre 2300 tonnellate di oro).
Per le risorse alimentari, infine, al termine del prossimo raccolto le scorte di grano e mais saranno rispettivamente il 51% e il 67% della quantità MONDIALE. Equivalgono a circa un anno di autonomia.
Inoltre, le scorte di soia, la maggiore importazione agricola della Cina, sono raddoppiate dal 2018, fino a 39 milioni di tonnellate. Si prevede che raggiungeranno i 42 milioni di tonnellate entro la fine della stagione.
Perchè la Cina incrementa le proprie riserve strategiche?
Le motivazioni sono numerose e identificare quelle esatte è un compito arduo.
C’è ovviamente una preoccupazione da parte cinese di un blocco economico da parte USA e dei loro alleati.
Analogamente, anche un blocco militare degli stretti marittimi del sud-est asiatico, attraverso i quali passa la maggior parte del traffico commerciale mondiale, e delle risorse di cui ha bisogno la Cina. Blocco che potrebbe essere innescato da ragioni economiche o militari.
La Tensione nello stretto di Formosa (Taiwan) è un ulteriore elemento di preoccupazione nella politica estera (e interna) cinese.
L’implementazione delle scorte potrebbe essere rivolta a garantirsi dei margini di manovra per superare gli effetti di pesanti eventi meteorologici. Negli ultimi anni la Cina è stata soggetta ad alluvioni, siccità ed altri fenomeni importanti che hanno impattato sia sull’agricoltura, sia sulla sicurezza della popolazione.
Altro elemento da considerare è lo spauracchio di una recessione economica e le conseguenze sociali e di sicurezza interna. Avere delle robuste scorte, le permette di essere meno dipendente da importazioni estere.
Le scorte dell’Egitto
Secondo quanto affermato dal Ministero egiziano dell’Approvvigionamento e del Commercio interno, l’Egitto dispone di:
- scorte di zucchero per 7 mesi di autonomia;
- scorte di carne congelata per 3 mesi scarsi
- scorte di grano per massimo 3 mesi (una criticità che deve essere sistemata il prima possibile)
A causa dell’inflazione, del contesto geopolitico (Mar Rosso – Houti) e dei minori introiti dal transito nel Canale di Suez, il Governo egiziano sta valutando di aum,entare le scorte di beni essenziali del 20%.
Le scorte della Finladia
La Finlandia ha un’Agenzia dedicata alle Emergenze Nazionali e i Rifornimenti strategici.
A fine 2022, venne deciso di incrementare le scorte di Avena, Grano e Orzo al fine di raggiungere un’autonomia di 8,5 mesi, ulteriormente incrementata a 9 mesi.
Il motivo è da ricercare “nella difficile situazione globale, in risposta alla quale la Finlandia ha voluto rafforzare la propria preparazione a lungo termine.” Leggasi tensioni geopolitiche e acuirsi di eventi meteo estremi.
Per i cereali ad uso umano, l’obiettivo di autonomia che il Governo Finlandese si è dato è di ”mantenere scorte di cereali di emergenza corrispondenti ad almeno sei mesi di consumo (umano) medio.”
Porto l’esempio della Finlandia perchè da sempre è uno dei paesi più sensibili al tema della Resilienza Nazionale.
Il lungo confine condiviso con la Russia ha avuto l’effetto di tenere sempre alta l’asticella dell’attenzione e della preparazione.
Tralasciando gli aspetti militari, “la strategia della sicurezza di Helsinki comprende anche l’economia, le infrastrutture, gli approvvigionamenti, la sicurezza civile e la resilienza sociale della popolazione.
Tutto, in Finlandia, passa attraverso una lente securitaria.
Ogni edificio che superi certe dimensioni – inclusi tutti i condomini residenziali e le strutture pubbliche – deve essere dotato di un rifugio antiaereo. La capitale è dotata di un apparato di tunnel che possono ospitare fino a novecentomila persone – cioè più dell’attuale popolazione cittadina.
I progetti per la costruzione di tutti i ponti posizionati in punti strategici includono la possibilità di agganciare delle cariche di esplosivo, in modo da ostacolare l’avanzare del nemico in caso di un potenziale attacco.
Inoltre ci sono, sempre, anche scorte d’emergenza piene di tutti i rifornimenti possibili per affrontare una situazione di crisi: questo include grano, medicinali e carburante per scenari di conflitto lunghi diversi mesi. E dal 24 febbraio 2022 Helsinki non ha mai smesso di accumulare altre scorte. Anche alla popolazione viene chiesto di conservare scorte per poter resistere almeno tre giorni in casa.”
L’India e il petrolio
L’India ha iniziato nel 2003 a costruirsi la propria scorta di petrolio.
L’autonomia iniziale di 14 giorni di consumi nazionali è stata implementata fino a 22 giorni (dati del 2020, considerando le riserve strategiche e le scorte delle raffinerie).
“In un momento di crescente incertezza sui mercati petroliferi globali, tali riserve aiuteranno l’India a gestire i rischi di approvvigionamento e di prezzo nell’ambito della sua architettura di sicurezza energetica in evoluzione.” estratto da questo articolo.
Quali sono le tue scorte?
Con la breve panoramica dei paragrafi precedenti, ti ho mostrato che anche gli Stati si organizzano per evitare o ridurre il rischio di sorprese.
Esclusa la Cina, ho volutamente preso ad esempio Stati meno presenti sulla scena globale (o perlomeno sulla scena dell’informazione occidentale).
Se fai le tue ricerche, troverai che un pò tutti gli stati hanno riserve strategiche dei beni ritenuti più importanti per la propria sopravvivenza.
Se uno Stato si comporta in questo modo, per quale motivo non puoi anche tu attrezzarti per costruirti le tue scorte?
Agisci adesso!
Per agevolarti il processo ti rimando ad alcuni articoli con approfondimenti specifici per iniziare a costruire le tue scorte.
Primi passi
- Come calcolare le scorte domestiche
- Come calcolare la tua autonomia
- Come gestire le scorte alimentari
Acqua
Cibo
Denaro
Spero che questo articolo ti sia di utilità per iniziare a fare le tue prime mosse!
Un caro saluto
Carlos
Per molte altre informazioni, vieni a scoprire i 9 Moduli all’interno della nostra Community!
a presto
Carlos