21 Luglio 2017, il passato
Note riprese dal mio taccuino personale
Sono qui seduto sul divano di casa mia, in Thailandia, nell’estate del 2017, ed una newsletter di Tom McClellan porta alla mia attenzione un grafico che mostra i dati dell’Atlantic Multidecadal Oscillation (AMO).
Da questo grafico si nota che la media globale della temperatura della Terra sembra seguire un ciclo di circa 60 anni, che cammina con una certa sincronia con il ciclo sui tassi di interesse del mercato obbligazionario.
Ai minimi di temperatura corrisponde l’inizio di una Ice-Age che porta a maggiore scarsità di materie prime per via dei minori raccolti.
In altre parole, aumento dei prezzi delle materie prime ed aumento dei tassi di interesse. In pratica parliamo dell’inizio della Primavera del ciclo teorizzato dall’economista russo Nikolaj Kondratieff agli inizi del 1900.
Nella sua newsletter Tom McClellan parla di Little Ice-Age e si rifà a ciò che è accaduto a fine 1700/inizio 1800, quando si è verificato il minimo di Dalton.
Il minimo di Dalton fu caratterizzato da una scarsa attività solare che portò più freddo in tutto il mondo (sembra che questa fase storica sia durata da un minimo di 26 a un massimo stimato di 40 anni).
Il 1816 è stato l’anno passato alla storia come “anno senza estate” (o anno della povertà, per via degli scarsi raccolti) dove le temperature medie scesero tantissimo e praticamente non si verificò l’estate.
Questa dinamica fu accentuata (qualcuno dice causata) dallo scoppio del vulcano Tambora in Indonesia del 10 aprile 1815.
La mia ipotesi è che il ciclo si verifichi più o meno in questo modo:
- => diminuzione dell’attività solare
- => attività vulcanica ed attività sismica in incremento con possibile storica esplosione di un vulcano
- => ribasso delle temperature globali
- => scarsità di raccolti
- => rialzo dei tassi di interesse
Fine condivisione note personali.
14 novembre 2020, oggi
Il caso, o il destino se preferisci, mi ha portato ad interessarmi dell’argomento clima nel 2016.
Da quel momento ho cominciato a mettere insieme pezzi di ricerca che hanno abbracciato l’economia, il clima, l’agricoltura, i vulcani, i terremoti, l’attività solare e diversi altri temi collegati che mi hanno portato ad una conclusione univoca:
stiamo entrando nel pieno di una nuova Little Ice-Age.
Quello sul clima è uno degli argomenti più discussi del nostro tempo. Anche qui si sono create squadre di attivisti che si battono per convincere gli altri di avere ragione.
Da un lato c’è la squadra del riscaldamento climatico dovuto dall’uomo (vedi lo spot pubblicitario governativo chiamato Greta Thunberg).
Dall’altro lato la squadra di quelli che non credono che il riscaldamento climatico sia dovuto dall’uomo.
Quanti sono coloro che credono che la vera sfida che ci troveremo ad affrontare nei prossimi immediati anni non sia il riscaldamento climatico ma il suo opposto, un raffreddamento climatico?
Pochi.
Perché la televisione non parla di Little Ice-Age. E tantomeno ne parlano i giornali e le riviste che hanno la forza di arrivare a decine di milioni o a miliardi di persone.
Così ancora una volta l’uomo sta dimenticando il suo passato. E per questo sarà condannato a ripeterlo.
Una Little Ice-Age è un evento gestibile.
L’uomo è stato in grado di superarla già numerose volte nel suo passato, perché non dovrebbe farlo anche nel XXI° secolo?
Il punto è come arriveremo preparati all’evento.
E soprattutto, come arriverai preparato TU.
Una Little Ice-Age crea danni.
Danni che possono essere meglio affrontati se la popolazione ne è consapevole e pronta.
Come in molte altre cose, anche in questo evento succederà che le persone impreparate perderanno tanto, forse troppo, e le persone più preparate saranno coloro che beneficeranno di salute e maggiore ricchezza.
L’ago della bilancia è pronto per fare un altro giro di giostra. Da un estremo tenderemo verso l’estremo opposto.
Tu sei pronto?
Per Aspera ad Astra
Roy Reale
GrandeMinimo.com
Obiettivo Resilienza