GPL: perchè conviene e 3 soluzioni pratiche.

Il GPL è un combustibile pulito, sicuro ed ecologico che sta prendendo sempre più piede come sostituto dei combustibili “classici” quali la benzina, legno o gasolio, non solo per l’alta resa energetica e potere calorifico, ma anche per la sua versatilità.

Nel cercare soluzioni per l’indipendenza ci siamo imbattuti nel GPL, un combustibile a dir poco incredibile per trasportabilità, economicità e stoccaggio.

Stranamente se ne sente poco parlare e questo ci ha ancor di più incuriosito.

Approfondendo l’argomento, abbiamo scoperto cose molto interessanti per i nostri obiettivi.

Qui di seguito abbiamo voluto portarti tutte le informazioni necessarie per valutare attentamente questo prodotto.

Dal riscaldamento di emergenza, ad una riserva per cucinare o addirittura come combustibile facilmente stoccabile per alimentare un piccolo generatore di emergenza.

Puoi fare tutto con unica fonte di energia presente in una semplice Bombola di GPL.

 

GPL

 

Un’altra cosa incredibile è che oltre ad una normativa organica (vedi la sezione Normative) non ci sono grossi limiti per un privato nell’acquistare bombole di GPL.

Nessun centro di vendita vi farà domande su quante bombole acquistate e sull’utilizzo che ne fate.

 

Cos’è il GPL

Il GPL è un combustibile pulito, sicuro ed ecologico che sta prendendo sempre più piede come sostituto dei combustibili “classici” quali la benzina, legno o gasolio, non solo per l’alta resa energetica e potere calorifico, ma anche per la sua versatilità.

Attualmente, oltre che per l’autotrazione è impiegato anche per il riscaldamento, sia domestico che di strutture lavorative e commerciali, garantendo non solo un’ottima resa energetica e un notevole risparmio.

Il GPL (acronimo per Gas di Petrolio Liquefatto) consiste in una miscela di propano e butano che si estrae per la maggior parte dal gas naturale (in una proporzione di circa il 70%) e, per la restante parte, dalla raffinazione del petrolio.

Essenzialmente, il GPL è un sottoprodotto del petrolio che, inizialmente, veniva distrutto durante la fase di estrazione del greggio.

Solo negli anni ’60 hanno cominciato a prendere piede i primi scambi regionali del combustibile, in seguito all’abbandono del carbone e alla nascita delle nuove raffinerie.

 

Caratteristiche del GPL

In natura, esso si presenta incolore e inodore. Per questo, nella fase di produzione viene ”odorizzato” con l’aggiunta di etantiolo (una componente minore del petrolio), in modo da poterne rilevare la presenza in caso di perdite.

Il GPL allo stato gassoso ha una densità superiore a quella dell’aria e per questo non si diffonde nell’atmosfera (tende a “ristagnare”).

Qualora si verificassero delle fuoriuscite accidentali il GPL si concentra tendenzialmente verso il suolo e nelle cavità, causando potenziali situazioni a rischio di incendio.

Per questo motivo non è possibile parcheggiare auto a GPL in autorimesse con piani inferiori al primo interrato.

Quando sottoposto a una pressione tra i 2 e gli 8 bar, il GPL diventa un gas liquido. In questo stato occupa un volume di gran lunga inferiore rispetto a quando si trova allo stato in gassoso (fino a 270 volte in meno).

La pressurizzazione lo rende un combustibile facile da trasportare con qualsiasi mezzo (via mare, via terra, ferrovia, ecc.), permettendo di risparmiare non solo sulla movimentazione, ma anche sullo stoccaggio.

Rispetto ad altri combustibili fossili, il principale vantaggio del GPL sta nelle ridotte emissioni di anidride carbonica e di altri inquinanti come monossido di carbonio, ossidi di azoto, polveri sottili, ecc.

Oltre a questo, il GPL risulta totalmente atossico, non corrosivo e non inquinante (molto importante in caso di perdite accidentali che potrebbero danneggiare il terreno o le falde acquifere).

La totale sicurezza e le qualità ecologiche del GPL sono certificate da autorità quali l’ANPA (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente) che ne evidenza i benefici sia economici che ambientali.

Per questo, ormai, il GPL viene ampiamente utilizzato nel settore domestico e industriale.

Dal riscaldamento alla produzione dell’acqua calda fino all’alimentazione di funghi radianti e di riscaldanti per piscine, il GPL è in grado di offrire una resa costante indipendentemente dal funzionamento della rete elettrica.

Il GPL è vantaggioso anche dal punto di vista economico, grazie alle agevolazioni fiscali riservate agli utenti o alle attività che si trovano in zone che non sono normalmente raggiunte dal gas metano.

 

Storia del GPL

Il settore del GPL si è sviluppato più tardi rispetto ai settori del petrolio e del gas, muovendo i suoi primi passi agli inizi del XX secolo.

La produzione di benzina era agli inizi e si riscontrava un problema nella fase di deposito a causa dell’evaporazione rapida della stessa.

Nel 1911, un chimico americano, il dottor Walter Snelling, verificò che il propano e il butano all’interno della benzina ne causavano l’evaporazione.

Egli quindi ideò subito un metodo pratico di rimozione di questi gas dalla benzina.

Si dovette attendere però fino al 1920 per arrivare alla prima produzione commerciale di GPL, mentre il primo scambio regionale fu fatto nel 1950.

L’ampio uso del GPL in realtà non si sviluppò prima del periodo tra il 1940 e il 1960.

Una grande società petrolifera introdusse il GPL in Francia a metà degli anni ’30, mentre un’importante società del gas costruì un impianto di imbottigliamento in Italia, vicino a Venezia, nel 1938.

Purtroppo lo sviluppo del settore venne frenato dalla guerra.

GPLNei primi anni ‘50, le aziende iniziarono a produrre bombole di GPL per uso domestico e a commercializzarle sotto licenza.

Le vendite di GPL a livello europeo aumentarono da 300.000 tonnellate nel 1950, a 3 milioni di tonnellate nel 1960, fino agli 11 milioni di tonnellate nel 1970.

La crisi petrolifera del 1973 fu un punto di svolta.

Molti paesi ricchi di petrolio costruirono impianti di recupero di liquidi poiché si resero conto che le esportazioni del GPL potevano generare un significativo ritorno economico.

L’espansione della capacità di stoccaggio di GPL in Medio Oriente che si verificò nel corso del decennio 1975-1985 fu davvero sorprendente.

Da un totale di 6 milioni di tonnellate di capacità raggiunta nel 1975 ai 17 milioni di tonnellate nel 1980 e ai 30 milioni di tonnellate nel 1985.

Non fu solo in Medio Oriente che vennero costruiti gli impianti di GPL; Australia, Indonesia, Algeria, le regioni del Mare del Nord e Venezuela divennero nuove fonti di approvvigionamento.

 

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Settori di utilizzo

Esistono più di 1000 applicazioni del GPL.

Milioni di persone che attualmente utilizzano il GPL dipendono da esso per migliaia di azioni svolte quotidianamente in vari ambiti: attività commerciali, industria, trasporti, agricoltura, produzione di energia, cucina, riscaldamento e tempo libero.

Vediamo qualche esempio

 

GPL in agricoltura

Il GPL è comunemente utilizzato nel settore agricolo per l’essiccazione termica, l’essiccazione dei raccolti, il rifornimento dei veicoli agricoli e come repellente per insetti.

 

GPL per il tempo libero

La flessibilità del GPL e le sue peculiarità ambientali ne fanno un combustibile ideale per applicazioni da diporto, sia su terra che sull’acqua.

GPLIn camper, in tenda o in roulotte, il GPL è comunemente usato come combustibile per cucinare.

In un campeggio o addirittura nel proprio giardino, un barbecue alimentato a GPL assicura una temperatura costante ed è la migliore fonte di energia disponibile in termini di riduzione delle emissioni di CO2.

Esso offre, inoltre, vantaggi significativi in termini di riduzione delle emissioni nocive ed è quindi un partner ideale per godersi la natura e la vita all’aria aperta.

Altamente portatile, con una vasta gamma di opzioni di stoccaggio, il GPL è la più flessibile di tutte le fonti energetiche e risponde perfettamente alle esigenze degli appassionati per il tempo libero.

 

In cucina con il GPL

L’alimentazione dei fornelli da cucina è una delle applicazioni più diffuse e conosciute al mondo.

I consumatori dei paesi industrializzati hanno a disposizione numerose offerte di piani cottura e forni che utilizzano GPL, gas naturale oppure elettricità.

Nei paesi in via di sviluppo, invece, le persone utilizzano cucine più semplici a GPL, gas naturale o cherosene.

Il GPL è una fonte di energia versatile ed affidabile, ciò lo rende ampiamente usato in hotel e ristoranti.

Inoltre, il GPL brucia in modo efficiente, senza fumo nero, senza lasciare segni sulle pentole e consente di facilitarne il lavaggio.

Hai mai visto, come cucinano nelle Sagre di paese?

GPL

 

Riscaldamento con il GPL

Le case e gli alberghi richiedono una fonte affidabile di energia per una vasta gamma di applicazioni, tra cui riscaldamento, acqua calda sanitaria, piscine riscaldate e aria condizionata.

Il GPL è in grado di soddisfare tutte queste esigenze ed ha il vantaggio di tutelare sia i singoli utenti sia le imprese contro la vulnerabilità dei tagli della rete elettrica o del gas metano.

Molte utenze isolate dispongono di cisterna a GPL che alimenta l’abitazione, ma esistono ancora realtà condominiali alimentate nella medesima maniera.

Oltre a caldaie alimentate a GPL, esistono molte tipologie di Stufe (quale quella qui in foto. Più informazioni in fondo all’articolo).

 

Curiosità sul GPL

♦  E’ il carburante alternativo per auto più utilizzato in Europa

♦  Ha alimentato la fiamma olimpica per via delle sue caratteristiche di sicurezza, ambientali e di praticità

♦  E’ stato provato che il GPL ha una maggiore efficienza rispetto al gas naturale

♦  La sua produzione lo rende ideale per le case e le imprese rurali

♦  E’ un sottoprodotto naturale dell’estrazione di gas naturale (60%) e della raffinazione di petrolio grezzo (40%) – quindi o viene utilizzato oppure viene sprecato

♦  Produce meno inquinanti rispetto a gasolio, olio combustibile, legno o carbone

♦  Emette circa il 20% in meno di CO2 rispetto al gasolio e il 50% in meno rispetto al carbone.

♦  Il volume del GPL si riduce di circa 274 volte, quando viene liquefatto

♦  E’ tra le due opzioni di energia più efficiente grazie ad un’ampia varietà di configurazioni tecnologiche

♦  E’ stato costantemente tra le opzioni più efficienti per il riscaldamento dell’acqua in tutte le regioni esaminate

♦  Il GPL è distribuito attraverso una rete di 17.500 stazioni di rifornimento ed alimenta più di 4 milioni di veicoli in Europa

♦  Ad oggi è il carburante alternativo più gettonato nel settore automobilistico con oltre 13 milioni di veicoli circolanti in tutto il mondo

♦  Un forno a GPL può riscaldare l’aria fino a 25 gradi in più rispetto ad uno alimentato da altri combustibili fossili

♦  In India, l’utilizzo del GPL consente di emettere gas serra pari al 60% in meno rispetto a piani di cottura elettrici a resistenza e al 50% in meno di alcune stufe a biomassa

♦  Contribuisce a ridurre di 1,5 tonnellate (circa il 25%) di CO2 all’anno le emissioni di una casa tipo

♦  Il GPL per autotrazione produce il 50% in meno di monossido di carbonio (CM), il 40% in meno di idrocarburi (HC), il 35% in meno di ossidi di azoto (NOx) e il 50% in meno di formazione di ozono rispetto alla benzina

♦  Può essere fino a cinque volte più efficiente rispetto ai carburanti tradizionali, con conseguente minor spreco di energia e migliore utilizzo delle risorse del nostro pianeta.

♦  E’ estremamente versatile e facilmente trasportabile. Può essere trasportato via mare, via ferrovia o su strada. Il GPL è disponibile in un’ampia varietà di opzioni di immagazzinamento e stoccaggio ed è disponibile anche nelle più remote aree del mondo.

 

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Direttive e Norme tecniche

Le bombole GPL, sono soggette principalmente alla Direttiva 2010/35/UE, cosiddetta TPED in materia di attrezzature a pressione trasportabili.

Essa stabilisce norme dettagliate riguardanti le attrezzature a pressione trasportabili al fine di migliorare la sicurezza e garantire la libera circolazione di tali attrezzature nell’Unione.

Altra norma è la Direttiva 1999/36/CE per le attrezzature a pressione trasportabili, immesse sul mercato prima dell’entrata in vigore della Direttiva 2010/35/UE.

Le varie tipologie di manipolazione di bombole contenenti GPL sono regolamentate da norme tecniche specifiche, quali:

  • la UNI 7131:2014: criteri per la progettazione, l’installazione e la messa in servizio degli impianti a GPL per uso domestico e similare non alimentati da rete di distribuzione, tra cui le bombole singole di GPL;
  • la UNI EN ISO 24431:2017 specifica i requisiti dei controlli durante il riempimento, e si applica a bombole di gas trasportabili senza saldatura o saldati di acciaio o di lega di alluminio (tipo 1), e per le bombole in composito trasportabili gas (tipi da 2 a 5 compresi) per gas liquefatti e compressi di capacità d’acqua fino a 150 l;
  • la UNI EN 16728:2016 che riguarda l’ispezione periodica delle bombole trasportabili ricaricabili per GPL con capacità d’acqua compresa tra 0,5 l e 150;
  • la UNI EN 12816:2011 specifica i metodi per lo scarico sicuro di gas e per lo smaltimento di bombole per il GPL ricaricabili, realizzate in acciaio, materiali compositi e alluminio, con capacità in acqua da 0,5 l fino a 150 l compresi.

 

Per quanto riguarda l’attività critica della movimentazione e del trasporto, le bombole di GPL, piene o vuote sono soggette all’Accordo ADR per il trasporto di merci pericolose su strada.

 

Normativa UNI 7131:2014 – come collegare bombola GPL

La norma Uni 7131 2014 stabilisce i criteri per l’installazione di qualsiasi impianto a GPL per uso domestico (o simile) non alimentato da rete di distribuzione.

Vi è ovviamente menzionata anche l’installazione e la sostituzione di bombole GPL impiegate presso le utenze servite.

Cosa stabilisce la UNI 7131

In questa normativa viene stabilito che la bombola di GPL non deve essere installata al livello più basso del suolo (detto anche piano di campagna).

Tantomeno vicino a materiali potenzialmente combustibili, di prese ed interruttori elettrici, di prese d’aria, di condotti ed aperture comunicanti con locali messi a livello inferiore.

La bombola del GPL poi non deve essere installata in camera da letto, né in locali per uso bagno, doccia (o servizi igienici);sono in aggiunta esclusi dall’installazione anche i locali con pericolo di incendio e quelli di cubatura minore o uguale a 10m3.

Una volta definiti i divieti di installazione, la normativa dà anche le indicazioni per sapere dove invece poter installare la bombola GPL.

Questi luoghi si possono trovare all’aperto, in un apposito armadio o nicchia o all’interno di un locale.

Installazione della bombola GPL

La normativa UNI 7131 prevede quindi tre tipologie di installazione, vediamo ora nello specifico quali sono:

    • All’aperto: il luogo deve essere protetto dalle intemperie, dai raggi solari diretti e da altre fonti di calore, da possibili urti accidentali, da manomissioni.

Esso deve essere lontano da cunicoli, fosse, cavedi e locali con pavimento a quota inferiore, rispetto al piano di campagna. Può essere installata in adiacenza a parete pertinente in locali serviti o su balconi o terrazzi prospicienti, sovrastanti o sottostanti locali serviti.

    • Apposito armadio o nicchia: il volume interno dell’alloggiamento deve essere pari a 1,5 volte il volume della bombola, avere aperture di aerazione permanenti ed essere in materiale non combustibile. Se la nicchia è accessibile dall’interno con l’abitazione, le sue pareti devono essere a tenuta.

L’unica giunzione permessa, nella tubazione del gas che va dall’alloggiamento al locale adiacente, deve essere quella di ingresso e di uscita e deve essere protetta con guaina passante impermeabile al gas. In corrispondenza della parte interna del locale, l’intercapedine fra tubo guaina e tubo gas deve essere sigillata con materiali adatti.

    • All’interno di un locale: deve esserci preferibilmente una porta prospiciente l’esterno e i locali devono essere areati naturalmente, oltre che dotati di una o più aperture fisse di areazione situate a quota prossima a quella del pavimento. Per ogni bombola installata deve esserci una superficie libera complessiva di almeno 100 cm2.

Il piano di appoggio della bombola deve essere inoltre stabile e di materiale non combustibile.

Quando la bombola è vuota, non deve essere tenuta in deposito presso l’utenza, anche se non più collegata ad apparecchi utilizzatori a gas.

 

Perché il prezzo del GPL cresce meno?

La risposta alla domanda si trova in questa foto presa dal sito del MASE (Ministero per l’Ambiente e Sicurezza Energetica)

GPL

 

Come si può rilevare l’impatto delle accise sul prezzo finale incide molto poco sul prezzo rispetto agli altri tipi di carburanti.

Attualmente le accise sul GPL si attestano intorno al 20%, contro il 33% del gasolio e 39% della benzina.

 

Azioni pratiche

Dopo aver letto questa analisi sul GPL, quali azioni concrete puoi intraprendere oggi stesso, per crearti soluzioni alternative utilizzando il GPL?

Vediamo alcuni esempi:

Riscaldamento

Puoi riscaldarti o dotarti di una soluzione alternativa al tuo riscaldamento primario utilizzando una stufa alimentata a GPL.

Sul nostro sito è acquistabile una stufa prodotta da una azienda italiana ad un prezzo agevolato.

Per i dettagli, segui questo link.

 

Cucina

Puoi dotarti di un fornello alimentato a GPL ed un kit di collegamento.

A titolo di esempio ti metto questi due link della ditta Boldrin Srl:

Fornello in acciaio

Kit di collegamento

 

Energia elettrica/tempo libero

Puoi valutare di dotarti di un generatore di corrente ibrido, alimentato a benzina GPL.

Ci sono alcune opzioni in giro, ti metto qui sotto 3 link per fare le tue valutazioni:

Könner & Söns – azienda tedesca.

Marchio online della italiana TPC Group

Ecoflow generatore dual fuel (la soluzione meno economica delle tre)

 

 

Vuoi imparare a renderti autonomo dal punto di vista energetico? Vieni a scoprire il Modulo Energia all’interno della nostra Community!

 

 

Spero che questo articolo ti abbia dato dei validi spunti di riflessione su questo alternativo e versatile carburante!!

Un saluto

Gianfilippo

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2 risposte

  1. Nella casa che abbiamo preso in affitto da meno di un anno, il proprietario ha chiuso il collegamento alla rete del metano e ha messo un casottino con lo spazio per due bombole da 25 kg (50 litri) di GPL. Questo ci ha consentito di risparmiare circa il 50% rispetto al metano, sia perché il GPL risulta più efficiente in caldaia, sia perché costa meno e si può approvvigionare, qui in provincia, a costi convenienti. Poi non ci sono i balzelli dei costi fissi di allaccio, un vero furto!

    Per quanto riguarda la resilienza, in caso di blackout elettrico possiamo continuare tranquillamente a cucinare sui fornelli, per la caldaia abbiamo un piccolo generatore a benzina da 1KW, da accendere in maniera cadenzata per far funzionare sia il riscaldamento (se si è in inverno), sia la doccia. Inoltre farebbe andare il frigorifero quel tot che serve per non perdere specialmente i surgelati. Mi piacerebbe avere il bombolone per una maggiore autonomia e per installare un generatore a GPL, ma qui non c’è spazio.

    1. Ciao Giordano!!
      grazie per aver condiviso la tue esperienza! beh, direi che il passaggio al GPL si è rilevato conveniente sotto diversi punti di vista.

      Il generatore ibrido (benzina/GPL) non è molto diverso da uno classico ad alimentazione singola. Anche il suo ingombro è ragionevole.

      Purtroppo anche io ho scoperto tardi la soluzione ibrida e mi sono dotato ad inizio anno di un generatore a benzina; tornassi indietro lo sceglierei ibrido, così da avere maggior flessibilità.

      Il bombolone GPL necessità di un pò di spazio per essere installato, è opportuno avere un giardino e anche determinate condizioni (ad esempio distanza da altre strutture). Non è una soluzione percorribile da tutti.

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