Quanto è importante la pulizia dei locali dove viviamo? La risposta credo sia scontata.
Cosa intendiamo per pulizia dei locali? La risposta è forse un pò meno scontata…
Pulizia dei locali? in che senso
In un articolo precedente abbiamo indagato su come la prevenzione e l’igiene personale (senza dimenticare la qualità del cibo) siano la miglior medicina da sempre.
Questo è tanto più importante se lo osserviamo con le lenti della Resilienza: mantenere determinati standard di igiene (e salute) permette di essere meno vulnerabili a malattie, degenerazioni e problemi di salute che inficiano la nostra capacità di agire.
Inoltre, acquisire un certo mindset permette di mantenerlo con meno difficoltà anche in circostanze meno tranquille e più critiche.
Come anticipato nell’articolo sull’Igiene personale, non cadere nella tentazione di trascurare la pulizia dei locali, qualora ti trovi in situazioni di emergenza o criticità prolungate. Abbine cura, e cerca di preservarli.
La tua abitazione è il tuo primo rifugio!!
In questo articolo andiamo ad esplorare il tema della pulizia dei locali.
Abbracciamo il termine pulizia in senso ampio non limitandoci alla sola visione igienica materiale, ma anche a quella psicologica. Ovvero al concetto di ordine.
L’importanza della casa
Il concetto di casa è qualcosa che va oltre 4 mura, e questo vale nello specifico per noi italiani.
Essa è il nostro rifugio, la nostra area sicura, l’oasi di tranquillità.
La tana dove rintanarsi in caso di eventi climatici avversi, la baita dove rincasare dopo una giornata di fatiche all’aperto..
“Sergentmagiù, ghe rivarem a baita?”
Continuava a domandare, impaurito, l’alpino Giuanin, al suo comandante di squadra, il Sergente Maggiore Mario Rigoni Stern
Come un ritornello, ossessivo, tra le pagine del libro “Il sergente nella neve”, questo interrogativo esprime un desiderio che va ben oltre la domanda stessa.
Tornare a casa, dalle proprie famiglie e ai campi natii, uscire vivi da una guerra già persa in partenza, sopravvivere ai proiettili dei russi ma soprattutto alla neve, al freddo, alla fame e agli stenti che impone l’inverno russo.
Ora come allora, quasi tutti desiderano “tornare alla propria baita”!
Perché è importante vivere in locali puliti ed ordinati?
C’è una correlazione tra gli ambienti nei quali trascorriamo la nostra giornata e la nostra mentalità: si dice che gli ambienti riflettono la nostra mentalità e la influenzano.
Sono molteplici i vantaggi di vivere (e/o lavorare) in un ambiente pulito ed ordinato:
- aiuta il buon umore
- salvaguardia della salute
- favorisce la lucidità mentale
- migliora l’organizzazione
- migliora l’efficienza lavorativa (in caso di locali di lavoro)
- aumento della soddisfazione
- infonde un senso di serenità (da non sottovalutare)
Inoltre, un ambiente pulito ed arieggiato di frequente, migliora la respirazione e quindi la produttività sia del cervello che del corpo.
I sintomi di una mancata pulizia dei locali e di un ambiente poco arieggiato sono molti: mal di testa, senso di affanno, poca lucidità mentale, stanchezza, ecc…
Trovi utili questi contenuti?
Iscriviti alla mailing list e ricevi informazioni sulle nuove pubblicazioni, inviti a serate gratuite e aggiornamenti importanti per sviluppare la tua resilienza.
Obiezione: “Io mi trovo bene nel disordine!!”
Qualcuno, leggendo sopra, ha sicuramente pensato: “Carlos, ma io ho un ordine, nel mio disordine, non mi crea disagio!”
Questa affermazione può essere vera, perchè il concetto di ordine ha alcune sfumature.
In aggiunta è anche vero che molti riescono a lavorare e studiare anche in un ambiente disordinato.
Attenzione però a non utilizzare questa potenziale zona grigia e di nicchia, come giustificazione per una mancanza di voglia oppure una propria “attitudine al caos”…
A questa obiezione, ribatto dicendo: fai un test.
Prova per qualche mese a cambiare le tue abitudini, tenendo più in ordine gli ambienti dove vivi o lavori e verifica se la tua produttività lavorativa e la qualità delle tue giornate migliorano!
All’inizio l’impegno maggiore sarà quello di sforzarsi a modificare le abitudini precedenti.
Abitazioni inquinate?
Le case in cui abitiamo (così come i locali dove lavoriamo per molte ore) costituiscono spesso la principale fonte di intossicazione.
Le cause di inquinamento possono essere diverse:
- presenza di composti organici volatili nocivi (noti come VOC, dall’acronimo in inglese), quali formaldeide, solventi, etc;
- elevate concentrazioni di anidride carbonica;
- diffusione di muffe dovute a umidità elevata e scarsa ventilazione;
- scarsa qualità dell’aria, spesso sinonimo di scarsa salubrità;
- inquinamento elettromagnetico;
- detergenti e detersivi ricchi di interferenti endocrini;
- detergenti “battericidi”;
- composti chimici quali formaldeide (usata per mobili, vestiti, etc);
- solventi chimici usati per pitture.
Ecco perché è molto importante contrastare e prevenire l’inquinamento domestico, il luogo in cui trascorriamo buona parte delle nostre giornate insieme ai nostri cari.
Pensa poi alle abitazioni dove sono stati eseguiti lavori di efficientamento energetico: tra infissi e cappotti vari, sono come dei barattoli di vetro sigillati, dove la “respirazione” è quasi inesistente.
Ove non sono previsti in sede di progettazione ausili meccanici ed automatici per la ventilazione, bisogna intervenire manualmente.
Pertanto è molto importante agire quanto prima per migliorare la nostra casa dal punto di vista igienico-ambientale.
Consigli per la pulizia dei locali
Vediamo ora qualche suggerimento per migliorare sia la salubrità dell’abitazione, sia per instaurare qualche buona abitudine.
- Arieggiare le stanze almeno 2 volte al giorno.
In inverno è preferibile farlo nelle ore più calde della giornata e spalancare per bene tutte le finestre per circa 3-4 minuti. In estate sfrutta le ore più fresche (mattino presto – serata).
- Cerca di mettere in ordine la sera prima la tua postazione di lavoro, ufficio o il posto dove studi.
Così quando ti sveglierai per metterti a lavoro o a studiare, avrai tutto già sistemato e preparato. Se non riesci a riordinare la sera prima, dedica qualche minuto la mattina a sistemare ed arieggiare il luogo in cui devi studiare o lavorare e cerca di usare il più possibile la luce solare.
Questi piccoli accorgimenti ti aiuteranno a migliorare l’umore e ad avere la mente più “ordinata” ed organizzata.
- Spazzare il pavimento almeno una volta al giorno con una normale scopa da pavimento.
L’aspirapolvere è decisamente più pratico ed efficiente, sono d’accordo. Ricorda però che necessita di energia elettrica per funzionare o ricaricare la batteria. Una buona scopa, invece, necessita solo di “olio di gomito”; cosa ti costa averne una a disposizione?
Una opzione aggiuntiva è “spolverare” il pavimento con uno spazzolone ed un panno di lana (puoi usare un vecchio indumento in lana) oppure in microfibra. Grazie ad un effetto elettrostatico sono in grado di attirare e catturare la polvere.
- Pulire pavimenti con uno straccio in microfibra umido almeno una volta a settimana.
Prova ad usare una soluzione di 3 lt acqua calda, 1 bicchiere di aceto ed eventualmente 10 gocce di tea tree oil oppure 3-4 gocce di succo di limone. Solo per pavimenti con piastrelle o cotto.
Su marmo usare acqua calda.
Su legno usare acqua calda 2lt e 4 cucchiai di bicarbonato di sodio. Questo permette tenere puliti ed igienizzati i pavimenti, con dei prodotti facilmente reperibili e conservabili.
- Pulire le superfici con una soluzione composta da ½ litro di acqua distillata tiepida e 48 gr di bicarbonato di sodio.
Il bicarbonato è un ottimo igienizzante. Per un tocco aromatico, aggiungere 3-4 gocce di olio essenziale di lavanda o arancio. (La soluzione può essere conservata in uno spruzzino, da agitare prima di utilizzare).
Altra opzione: una soluzione di 1/3 di aceto e 2/3 di acqua.
Se le superfici sono in marmo o granito: passare una spugna inumidita su una saponetta di marsiglia, strofinare la superficie e risciacquare con un panno umido.
- Settimanalmente togliere la polvere da mobili, elettrodomestici, infissi
- Mensilmente o bimestralmente pulire i termosifoni tra uno spazio e l’altro; la polvere che si accumula rende difficile la respirazione soprattutto durante la notte e specialmente con i termosifoni caldi.
- Avere in casa piante specifiche da appartamento utili per purificare l’aria e migliorare anche il benessere psicofisico.
- Utilizzare il detergente enzimatico autoprodotto.
Puoi ulteriormente approfondire questo argomento nel Modulo Cibo&Salute della Community.
Elena ha ampliato il lavoro, portando analisi, esperienze e riflessioni sui microbioti, alcune buone pratiche di vita, il concetto di salute e le piante che aiutano ad assorbire l’inquinamento domestico.
Sempre nello stesso modulo, alla sezione Ricette utili, trovi tutte le indicazioni per autoprodurti il detergente enzimatico.
Clicca qui sotto per unirti alla Community ed avere accesso a queste e tante altre informazioni!
Se hai delle esperienze, ti va di condividerle nei commenti in fondo all’articolo?
Un saluto
Carlos
Trovi utili questi contenuti?
Iscriviti alla mailing list e ricevi informazioni sulle nuove pubblicazioni, inviti a serate gratuite e aggiornamenti importanti per sviluppare la tua resilienza.
2 Responses
Ciao, è vero, l’ambiente casa o rifugio è molto importante.
Personalmente ci tengo all’igiene utilizzando aceto e lisciva pulita ricavata dalla cenere di legna ma purtroppo vivo nel disordine accumulato nel tempo per mancanza di tempo con la promessa interna di mettere tutto in ordine.
Come resilienza però dovremmo affrontare anche il tema alluvioni, terremoto, la casa con questi eventi non è sicura che ci sia sempre e per questo che sto lavorando nel mio incoscio alla possibilità che un giorno non potreì vivere nella mia funzionale casa ma trasferire il rifugio in altri contesti, tenda, roulotte o altro.
Quello più sicuro è la mia persona e cercare con la fede, la conoscenza e il mio istinto di salvarmi, meglio, salvarci da qualsiasi evento calamitoso ma il nostro sapere, la nostra flessibilità fisica e mentale ci potrà far costruire la nuova casa e perchè no, forse anche una migliore società, me lo auguro.
Ciao Elia!
grazie per il tuo intervento.
Sono temi che affronteremo, però è opportuno ragionare per livelli.
Se da un lato è vero che la casa potrebbe non esserci più (o magari la devo abbandonare) a causa di una calamità naturale, è altrettanto vero che statisticamente la probabilità non è elevata. Parlo di probabilità generale. Poi è chiaro che se uno ha la residenza sulle pendici di un vulcano attivo o su una zona fortemente sismica, allora lo scenario cambia.
Fatta questa premessa, non penso sia conveniente inizare un percorso di consapevolezza e resilienza, immaginando subito di dover abbandonare casa. Troppe variabili da mettere in gioco.
Secondo me, è opportuno iniziare con alcuni punti fissi, tra i quali la casa dove si abita. Fortificarla, renderla più resiliente e pronta, migliorarla e nel contempo migliorare se stessi incrementando le capacità proprie e del proprio nucleo familiare/comunità.
Tra queste capacità anche il provare a fare qualche giorno di campeggio, per divertirsi ed approcciare una condizione diversa dalla routine domestica è una valida soluzione!! 🙂
Io son del parere che le abilità e le capacità che si acquisiscono, fanno parte di quel patrimonio che ci seguirà ovunque si debba/voglia andare in futuro!
Ovviamente, se si hanno le condizioni, si può valutare, come piano B, un’abitazione alternativa, da rendere resiliente ed attivare in caso di emergenza. Ma credimi, questo è molto oneroso in termini di tempo ed energie da investire.
Un saluto
Carlos