Come fare il bucato senza energia elettrica

Un argomento tanto interessante quanto importante è quello di saper fare il bucato anche senza energia elettrica.

Dopo aver parlato di igiene personale in questo articolo e dopo aver visto come mantenere una decente pulizia della propria abitazione, con quest’altro articolo, andiamo oggi ad esplorare il tema della pulizia di biancheria e tessuti in assenza di energia elettrica e quindi non potendo usare la lavatrice.

La maggior parte di noi utilizza la lavatrice; sono un ottimo prodotto tecnologico che permette di risparmiare tempo (e fatica) nel lavaggio di indumenti e biancheria in genere.

Da un punto di vista di consumi, non sono proprio il top dell’efficienza dal momento che il consumo idrico è abbastanza corposo.

Le lavatrici medio-piccole, da 7 kg circa, consumano circa 30/40 litri per ogni lavaggio, quelle da 8kg arrivano fino a 50 litri. Ovviamente ci sono differenze in base al programma che si utilizza.

E’ possibile adottare accorgimenti per migliorare i consumi di acqua e di energia elettrica delle lavatrici, ma non è il punto di questo articolo.

Diciamo che le lavatrici sono estremamente comode ed utili nella gestione della routine domestica.

Ma le lavatrici necessitano di energia elettrica per funzionare, e se dovessimo rimanere senza energia elettrica per un perido prolungato, come lo facciamo il bucato?

Ci sono diverse opzioni, andiamo a scoprire quali.

 

Pulizia quotidiana

Nelle giornate di sole puoi stendere i panni a “rinfrescarsi” all’aria ed igienizzarsi grazie all’azione dei raggi solari.

Puoi potenziare l’azione igienizzante del sole, spruzzando i tuoi capi con una miscela di acqua e aceto bianco (⅔ acqua e ⅓ aceto bianco).

Con uno spruzzino vaporizza la miscela sui capi e poi stendili al sole per circa 30 minuti. (fai dei testi su un angolo dell’indumento, per vedere che la miscela non rovini colore o fibre).

 

Spazzola i capi: ricordi le spazzole che avevano le nostre nonne?

Ebbene, procuratene una perché soprattutto sui jeans o le giacche resistenti può essere una valida alleata per eliminare lo sporco che si annida nelle fibre.

Basta spazzolare nel verso giusto: dall’alto verso il basso, e il primo step è fatto.

 

I vestiti a diretto contatto con la pelle, andrebbero cambiati quotidianamente, o al massimo ogni due giorni. Questo permette sia di mantenere un adeguato livello di igiene, sia di poterli lavare (a mano) più facilmente perché meno sporchi.

Per poter adottare questo metodo devi avere un “guardaroba” con autonomia di almeno 10-15gg..

Ricorda che, in caso di necessità estrema, non c’è nulla di male a “utilizzare per più giorni” un indumento, soprattutto se si stanno facendo lavori pesanti o movimenti impegnativi.

Ti porto l’esempio di chi fa trekking su più giorni.

Non è pensabile andare in giro con uno zaino pieno di ricambi e solitamente si adotta la regola del 3:

  • 1 capo per utilizzo
  • 1 capo per ricambio
  • 1 capo per emergenza

 

Il capo che ho addosso lo uso il più possibile durante l’attività.

Quando mi fermo mi risciacquo e indosso il capo pulito “di ricambio”. Il giorno dopo, nel riprendere il cammino rimetto il capo “per utilizzo” e via così.

Zero “pere mentali” sugli odori..sia chiaro!!

Il capo per emergenza mi rimane nello zaino e lo utilizzo appunto per emergenza. Un acquazzone improvviso che mi inzuppa, ad esempio.

 

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Pulizia settimanale

Settimanalmente (o con maggior frequenza, se occorre) bisogna organizzarsi per il lavaggio della biancheria e degli indumenti.

Anche qui, ci tornano in aiuto vecchi metodi di lavaggio…o soluzioni interessanti!

Ricorda che il grosso del lavoro pulente lo fa il “massaggio” e l’acqua calda.

Vediamole insieme

 

Bacinelle o lavatoio

Se si dispone di un lavatoio specifico, si può utilizzare quello.

bucato senza energia elettrica

 

In alternativa ci si può dotare di due bacinelle

Una bacinella con acqua calda e con sapone di marsiglia e bicarbonato di sodio per il lavaggio

Una bacinella con acqua tiepida o fredda per il risciacquo.

Per scaldare l’acqua si possono utilizzare diversi espedienti:

    • usare una bacinella scura dove mettere l’acqua e farla riscaldare dal sole (qui una bacinella piegevole);
    • usare acqua riscaldata in una sacca o contenitore scuro posto al sole (ad esempio le docce da campeggio);
    • scaldare sul fuoco l’acqua.

 

Procedimento:

  • Metti i panni nella bacinella del lavaggio, lasciali in ammollo per circa 5 minuti.
  • Poi afferra il panno, sollevalo e successivamente comprimilo sul fondo della bacinella (o meglio sulla tavola inclinata per lavare).

Bucato senza energia elettrica

  • Ripeti più volte il movimento, cambiando ogni tanto orientamento al panno.
  • All’occorrenza strofina il capo su se stesso tenendolo tra le mani.

bucato senza energia elettrica

In alternativa, prendi circa metà panno, crea una sorta di palla con una mano e con l’altra strofinala con movimento rotatorio ripetitivo. Questo movimento è più delicato rispetto allo strofinare il panno e logora di meno la stoffa.

Bucato senza energia elettrica

  • Al termine del “massaggio” strizzare il capo e risciacquare nella bacinella con l’acqua pulita.
  • Dopo il risciacquo, stendere i panni ad asciugare.

 

Lavatrice a mano

Esistono in commercio delle lavatrici a pedale, commercializzate da ditte specializzate.

Quello che vorrei invece mostrarti sono due soluzioni realizzabili da chiunque abbia un pò di manualità e con materiale facilmente reperibile.

 

Soluzione 1

Cosa succede quando uno stura-lavandino incontra un secchio?

Bucato senza energia elettricaPuoi lavare il tuo bucato senza energia elettrica, realizzando una pratica lavatrice fai-da-te, con una spesa minima e con un minimo di manualità.

Comoda per chi abita in appartamente perchè occupa poco spazio!

I movimenti delle braccia fanno da motore per un meccanismo molto semplice.

Per usare questa lavatrice fai-da-te è sufficiente riporre gli abiti da lavare sul fondo del secchio, riempire d’acqua fino a coprirli e aggiungere del detersivo.

Copri il secchio e inizia a muovere lo sturalavandino in su e giù.

L’ho vista usare da alcuni campeggiatori e mi ha incuriosito. I risultati di lavaggio sono più che soddisfacenti!!

Ti lascio QUI un tutorial per costruirla, non fatto da me. La traduzione dall’inglese non è precisa ma è sufficientemente chiara.

 

Soluzione 2

Questa soluzione è più complessa della precedente, richiede una maggiore manualità, più spazio e tempo per essere realizzata.

Il suo vantaggio è che permette di usare un secchio/bidone più grande e lavare più vestiti insieme o biancheria più ingombrante.

Vi metto QUI il link alla pagina con il progetto.

Volendo si può semplificare la realizzazione del sacco per la biancheria, utilizzando un sacco da bucato a rete.

 

 

La lavatrice del 1767

Il botanico Jacob Christian Schäffer pubblicò nel 1767 un libro intitolato “Die bequem und höchstvortheilhafte Waschmaschine”.

Il titolo si può tradurre in “La comoda e altamente vantaggiosa lavatrice”.

Nel libro appaiono dei disegni di un rudimentale modello di lavatrice e Schäffer è considerato tutt’oggi l’inventore della lavatrice.

La curiosità è che siamo poco dopo la metà del 1700 e le applicazioni in campo pratico dell’energia elettrica ancora non sono arrivate.

Guarda la foto qui sotto, che è presa dal libro menzionato.

Non sembra un meccanismo…che abbiamo visto nelle due soluzioni precedenti?

 

 

Ricapitolando

Lavare fare il bucato senza energia elettrica è ancora possibile, anche nel XXI secolo!!

Quello che ti serve è:

  • 2 bacinelle
  • tavola/asse per lavare (opzionale, ma utile)
  • sapone di marsiglia e del bicarbonato (esistono tante altre opzioni con aceto, sale, succo di limone, e la lisciva con la cenere, ma non le conosco nel dettaglio. Questa soluzione è la più pratica)
  • acqua calda
  • una spazzola per bucato (opzionale)
  • olio di gomito 🙂
  • tempo per farlo

 

Una considerazione sull’asciugatura: se possibile scegli una zona ventosa e non troppo umida, oltre ovviamente alla possibilità di avere il sole diretto sui panni.

Il vento (come il phon per i capelli) è il vero motore dell’asciugatura!

 

Vuoi approfondire questi ed altri temi, per incrementare la tua resilienza??

Ti aspettiamo nella nostra Community!!

 

Se hai delle esperienze, ti va di condividerle nei commenti in fondo all’articolo?

Un saluto

Carlos

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